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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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come un fuoco di paglia; un amore che non risolve alcun problema dell’altro; un<br />

amore che mette l’altro in disagio dinanzi a noi, perchÇ non lo aiuta, anzi lo<br />

confonde e sovente lo mette in seria difficoltÖ. L’altro si vede un indesiderato e<br />

si appresta a interrompere cià per cui Å stato mandato, al fine di andarsene<br />

lontano da noi, che non lo abbiamo saputo amare, che non vogliamo amarlo,<br />

che ci rifiutiamo di amare, perchÇ lo vediamo come uno che Å venuto a turbare<br />

la nostra quiete e a mettere in difficoltÖ le nostre vite. Questo non Å l’amore che<br />

Cristo ci chiede.<br />

Servo di Cristo e del Vangelo, non degli uomini. Chi vuole essere vero servo<br />

di Gesá Cristo, deve essere servo del suo Vangelo. Chi non Å servo del suo<br />

Vangelo, non puà essere servo di Gesá Cristo. Gesá Cristo Å stato mandato dal<br />

Padre per rivelarci il suo glorioso Vangelo, per attuarlo nella sua vita, per far sâ<br />

che ogni altro uomo entrasse in questo mistero di grazia e di salvezza,<br />

divenendo a sua volta testimone in Cristo del Vangelo del Padre; testimone<br />

dell’opera e della parola di Cristo Gesá, alla stessa maniera di Cristo Gesá.<br />

Questa veritÖ deve insegnarci che non Å possibile che alcuno possa dirsi<br />

cristiano, se non diviene servo del Vangelo di Cristo, per divenire servo di<br />

Cristo, e quindi servo in Cristo del Padre. ä questa la volontÖ di Dio sopra ogni<br />

uomo. Realizzarla, compierla, portarla a compimento dona vigore alle nostre<br />

energie, forza ai nostri impegni, frutti alla nostra opera. L’essere servi del<br />

Vangelo implica e domanda in noi un’attenzione sempre piá vigile, affinchÇ non<br />

ci lasciamo tentare dagli altri, che vogliono che noi compiamo la loro volontÖ,<br />

mentre Å solo la volontÖ di Dio Padre che bisogna sempre compiere. In questo<br />

si puà cadere con facilitÖ. Quando non si vive in comunione di santitÖ con lo<br />

Spirito Santo di Dio, manchiamo sia di conoscenza della volontÖ di Dio, sia di<br />

fortezza. Non conosciamo cià che Dio vuole da noi, non possiamo mai<br />

compierlo e realizzarlo. Potremmo anche conoscerlo per via esteriore,<br />

manchiamo perà del suo interiore convincimento. Cià che ci viene annunziato<br />

non diviene parte dei nostri desideri, non alimenta la nostra volontÖ, non<br />

riscalda il nostro cuore. Anche se la luce della veritÖ penetra per un attimo nella<br />

nostra vita, non avendo noi una forte comunione con lo Spirito Santo, perchÇ<br />

non abbiamo ancora intrapreso la via della nostra santificazione, quanto<br />

abbiamo appreso come luce, non possiamo realizzarlo, ci manca la sua forza<br />

senza la quale nulla Å possibile all’uomo, tutto invece diviene impossibile per<br />

lui. L’altro allora ci fa da tentazione, perchÇ ci suggerisce di fare cose che sono<br />

gradite all’uomo, ma non certamente al Padre nostro che Å nei cieli, perchÇ cià<br />

che facciamo non Å servizio al glorioso Vangelo della salvezza, non Å servizio a<br />

Cristo, non Å servizio alla veritÖ, non Å servizio alla grazia, non Å servizio al<br />

regno di Dio sulla terra, non Å servizio all’uomo secondo la volontÖ di Dio,<br />

perchÇ quanto noi facciamo agli altri non li introduce nel mistero della salvezza.<br />

Vigilare. Quello del cristiano Å un cammino verso il cielo da farsi in un luogo<br />

impervio, pieno di difficoltÖ invisibili, di tentazioni sempre piá tenaci, di pericoli<br />

contro la nostra vita sia dell’anima che del corpo, Å un cammino nel quale chi si<br />

addentra deve preventivamente considerare il martirio come ultima tappa del<br />

suo andare verso il Signore. Nasce l’obbligo della vigilanza, dello stare attenti,<br />

del mettere ogni prudenza affinchÇ il male non ci vinca, tutto il bene sia fatto,<br />

tutto l’amore di Cristo in noi trionfi e si espanda per mezzo nostro nel mondo<br />

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