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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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in ogni istante i desideri di Dio, fiorisce la santitÖ attorno a lui e molti sono i frutti<br />

di conversione e di santificazione da lui prodotti.<br />

I principi che regolano la vita dell’unico corpo. Uno Å il Signore, uno Å il<br />

corpo, una Å la luce che illumina il corpo e una grazia che lo alimenta; uno Å il<br />

fine del corpo e una la sua realizzazione. Se non si parte da questo principio di<br />

unitÖ, di vitalitÖ, di finalitÖ e di realizzazione, tutto risulterÖ alla fine vano, inutile,<br />

infruttuoso. C’Å una nuova mentalitÖ che dobbiamo creare nelle comunitÖ<br />

cristiane, ma questa mentalitÖ non potrÖ mai essere creata, se l’apostolo del<br />

Signore, colui che ha il posto di Cristo in seno alla comunitÖ, non si convince lui<br />

per primo che la finalitÖ e la realizzazione che il corpo di Cristo deve fruttificare<br />

non Å lui a definirla, a stabilirla, a volerla; non Å neanche lui che la puà<br />

modificare in parte o in toto, non Å lui che puà darle altra finalizzazione o altra<br />

produzione; non Å lui che puà tracciare il cammino del corpo di Cristo nella<br />

storia. Chi puà operare questo Å solo il Padre dei cieli. Lui lo comunica e lo<br />

realizza attraverso il suo Santo Spirito. L’apostolo del Signore, ogni suo<br />

discepolo, Å colui che sempre deve stare in ascolto dello Spirito, deve avere la<br />

sua anima sempre nel cielo, presso il suo trono, nell’umile atteggiamento di chi<br />

sa di essere solo discepolo dello Spirito e che ha bisogno dei suoi insegnamenti<br />

e ammaestramenti, al fine di svolgere con sapienza ispirata il ministero che il<br />

Padre dei cieli gli ha concesso perchÇ il corpo di Cristo compia nella storia la<br />

sua missione di chiamare ogni uomo alla salvezza, introducendolo nell’amore<br />

del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, guidando giorno per giorno attraverso<br />

il deserto della vita fino al conseguimento della gloria eterna, nel Paradiso. Se<br />

non si lavora con questi principi di veritÖ eterna, se non si lavora per compiere il<br />

fine soprannaturale del corpo di Cristo, ci troveremo sempre a lamentarci che le<br />

cose non vanno negli altri, mentre in realtÖ Å in noi che non vanno, perchÇ<br />

abbiamo dimenticato che tutto discende dal cielo, che tutto deve discendere dal<br />

cielo, anche il piá piccolo pensiero, anche la singola parola che dobbiamo dire<br />

ai fratelli per portarli a Cristo Gesá, per farli suo corpo, suo strumento di veritÖ e<br />

di grazia in questo mondo.<br />

Corpo di Cristo, Eucaristia, Spirito Santo. Con il battesimo siamo stati inseriti<br />

in Cristo, siamo stati costituiti unitÖ organica e strutturata, siamo stati fatti<br />

membri di un unico corpo. La missione, la vocazione, la funzione Å quella del<br />

corpo, non delle membra. Queste devono far sâ, attraverso la loro opera, che il<br />

corpo raggiunga e sviluppi la massima potenzialitÖ. Questo chiede ad ogni<br />

cristiano che inizi a pensarsi corpo di Cristo e a pensare come pensa il corpo di<br />

Cristo. Questo avviene attraverso due vie: la via dell’Eucaristia e l’altra dello<br />

Spirito Santo. L’Eucaristia deve creare in noi una piá forte coesione, deve<br />

formare in noi quell’unitÖ cosâ perfetta da renderci veramente, realmente,<br />

spiritualmente il corpo di Cristo Gesá. Mangiamo Cristo, diviniamo Cristo. Lo<br />

Spirito Santo deve far sâ che ogni membro, ognuno di noi, realizzi la sua<br />

particolare missione all’interno dell’unico corpo del Signore Gesá. Questo non<br />

potrÖ mai avvenire se non iniziamo, con la guida e il sostegno dello Spirito<br />

Santo, il cammino della nostra santificazione. Lo Spirito Santo, che attraverso la<br />

mediazione sacramentale dell’apostolo del Signore, crea l’unico corpo di Cristo<br />

e fa l’Eucaristia perchÇ questo unico corpo si alimenti del cibo della vita eterna,<br />

deve fare sâ che ogni cristiano, ogni discepolo del Signore che si accosta<br />

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