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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Tutto cià che non appartiene all’ambito stretto dell’osservanza dei<br />

comandamenti, perchÇ sono le azioni ordinarie della nostra vita, sono quelle<br />

azioni che non comportano nÇ trasgressione e nÇ osservanza dei<br />

comandamenti, il cristiano le puà fare o deve evitarle, o puà farle in qualsiasi<br />

modo?<br />

Paolo ci dice che possiamo fare tutto, ma per rendere gloria a Dio. Tutto cià che<br />

non Å intrinsicamente immorale, ingiusto il cristiano lo puà fare, ma deve farlo<br />

per rendere gloria a Dio. Deve, perà, pesare le modalitÖ perchÇ una piá grande<br />

gloria a Dio si innalzi attraverso la nostra azione.<br />

La prima modalitÖ Å senz’altro la prudenza. Attraverso questa virtá l’uomo<br />

misura l’opportunitÖ di farla o di non farla; pesa parole, gesti, comportamenti;<br />

esamina ed analizza il mondo che lo circonda e si chiede se non ci siano dei<br />

motivi esterni all’azione che domandano che non si agisca, o che si ritardi<br />

l’azione, o che si faccia in un modo anzichÇ in un altro.<br />

La prudenza Å virtá fondamentale, virtá primaria, essenziale al cristiano. La<br />

prudenza per il cristiano Å tutto.<br />

Altra modalitÖ Å la pazienza. Riempire ogni cosa d’amore. L’amore vero, quello<br />

santo, Å solo pazienza e chi non ha pazienza non ha neanche amore. La<br />

pazienza ci pone dinanzi alla condizione storica dell’altro e ci dice che per<br />

amarlo occorre partire da lui e non da noi, occorre partire dalla sua storia e non<br />

dalla nostra, dai suoi pensieri e non dai nostri, dalla sua mentalitÖ e non dalla<br />

nostra, dalla sua crescita spirituale attuale e non dalla nostra.<br />

Per agire cosâ Å necessario che il cristiano viva l’altra virtá che Å quella della<br />

povertÖ in spirito. Attraverso questa virtá, che Å anche beatitudine, il cristiano si<br />

libera da se stesso, rinunzia ai suoi pensieri, desideri, aspirazioni, progetti,<br />

schemi mentali, si fa l’ultimo dei fratelli per servire il mondo intero secondo il<br />

comando di amore che il Signore gli suggerisce di volta in volta, occasione per<br />

occasione, momento per momento.<br />

Con la povertÖ in spirito l’uomo non possiede piá nulla di cià che appartiene a<br />

se stesso, perchÇ tutto Å stato consegnato a Dio perchÇ ne faccia uno<br />

strumento di veritÖ e di caritÖ per la salvezza del mondo. Libero anche da se<br />

stesso, il cristiano puà vivere solamente per rendere gloria a Dio. Se a Dio la<br />

gloria sale attraverso il compimento di un’azione, lui la compie, se invece sale<br />

non compiendo l’azione, privandosene, lui non la compie e se ne priva.<br />

Di volta in volta, il cristiano dovrÖ per questo sapere se Å il fare, o Å il non fare<br />

che fanno salire la gloria al Signore. Per questo la sua umana prudenza,<br />

sapienza, povertÖ in spirito a nulla servono. Serve invece l’ispirazione attuale<br />

dello Spirito Santo che deve spingere la mente a capire la reale situazione nella<br />

quale egli si trova e la volontÖ perchÇ operi quanto la mente ha visto e tutto<br />

questo perchÇ salga a Dio la piá grande gloria.<br />

Gesá faceva tutto per la gloria di Dio. Lui era perennemente mosso e guidato<br />

dallo Spirito del Signore.<br />

[32]Non date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di<br />

Dio;<br />

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