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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Il corpo del cristiano Å come la tenda del tabernacolo per i figli di Israele. Dove<br />

c’era la tenda, c’era anche la presenza di Dio, presenza di veritÖ, di grazia, di<br />

salvezza, di aiuto particolare per ogni suo figlio.<br />

ä obbligo del cristiano conservare sempre santo il suo tempio e questo in<br />

ragione dello Spirito di santitÖ che abita e dimora in lui.<br />

L’altra realtÖ Å ancora piá mirabile. La santitÖ del battesimo non Å tutta la<br />

santitÖ che deve risplendere nel corpo del cristiano. Questa deve ogni giorno<br />

aumentare, progredire, crescere, svilupparsi fino alla sua perfetta realizzazione,<br />

o compimento. Questa crescita, o sviluppo della santitÖ iniziale, Å opera in lui<br />

dello Spirito Santo che vi dimora e vi abita.<br />

Se lo Spirito del Signore viene alimentato, ascoltato, seguito, egli fa crescere la<br />

sua santitÖ nel nostro corpo e questi diviene invincibile quanto al peccato.<br />

Nessun peccato potrÖ mai attaccarlo e sconfiggerlo. Questa Å veritÖ assoluta<br />

della nostra santa fede.<br />

Se il corpo del cristiano perde la sua santitÖ battesimale, perchÇ si Å concesso<br />

ad una prostituta, Å segno manifesto, evidente che il cristiano ha lasciato a<br />

poco a poco morire lo Spirito Santo dentro di lui e questo in ragione del fatto<br />

che non ha cercato un cammino secondo veritÖ nella Parola di Gesá.<br />

Chi abbandona la parola, abbandona anche lo Spirito del Signore e senza lo<br />

Spirito Santo la potenza del corpo, potenza di concupiscenza e di superbia, Å<br />

talmente forte che diviene difficile a qualsiasi uomo poterlo dominare.<br />

Altra veritÖ contenuta in questo versetto Å la seguente: avendo l’uomo<br />

acconsentito di dare il suo corpo a Cristo per farne una cosa sola con lui,<br />

costituirlo membra delle sue membra, Cristo lo ha fatto anche tempio dello<br />

Spirito Santo e dimora della Santissima TrinitÖ.<br />

Dato a Cristo, il corpo del cristiano non appartiene piá al cristiano, Å di Cristo.<br />

Se Å di Cristo il cristiano non puà fare cià che vuole. Non Å piá suo, deve usarlo<br />

secondo il fine e lo scopo che Cristo gli ha assegnato.<br />

Una volta fatto, il dono resta per sempre. Per questo motivo Å giusto che il<br />

corpo del cristiano sia sempre conservato nella piá grande santitÖ. Chi dÖ in<br />

dono il proprio corpo, deve darne anche le funzioni e le mansioni, deve darlo<br />

perchÇ sia Cristo a rivestirlo di vocazione, di finalitÖ, di uno scopo ben preciso e<br />

l’uomo deve rispettare il volere di Dio sul proprio corpo dal momento che glielo<br />

ha donato.<br />

[20]Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel<br />

vostro corpo!<br />

Ancora un altro concetto che spiega ulteriormente perchÇ bisogna astenersi<br />

dalla fornicazione e da ogni genere di impudicizia. Paolo va oltre il dono, oltre la<br />

consegna del nostro corpo, va oltre la volontÖ stessa dell’uomo, va oltre tutto<br />

cià che c’Å ed esiste in noi e sulla nostra terra.<br />

La croce Å il prezzo che Cristo ha pagato per il nostro riscatto. Noi eravamo<br />

schiavi e prigionieri del peccato e della morte. Cristo ci ha liberati, pagando di<br />

persona, lasciandosi inchiodare sul legno della croce.<br />

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