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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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colui che lo ha trattato malamente perchÇ possa prendere coscienza del male<br />

fatto e ravvedersi e cambiare vita.<br />

C’Å in Paolo un sottilissimo modo di difendersi dall’insidia della calunnia e della<br />

menzogna. AnzichÇ dimostrare al suo avversario che egli ha detto il male<br />

contro di lui, egli si dimostra suo amico, sua compagno di viaggio, uno che non<br />

gli Å ostile, anzi uno che vuole il suo bene, desidera la sua pace e per questo si<br />

mette a disposizione della sua vita perchÇ questa entri nella vera pace e nella<br />

vera salvezza.<br />

ä un modo veramente soprannaturale questo di smentire la calunnia con il<br />

conforto spirituale e con l’aiuto di veritÖ e di servizio perchÇ l’altro comprenda il<br />

male che ha fatto. ä un modo santo di servire il Vangelo.<br />

Come si puà constatare Paolo non ha altro interesse nella sua vita se non<br />

quello di servire il Vangelo e di condurre ogni uomo in esso. La sua vita ormai<br />

ha questa finalitÖ ed egli l’assolve in ogni circostanza, opportuna e non<br />

opportuna, favorevole a lui ma anche sfavorevole.<br />

Se confrontiamo il suo modo di vivere il Vangelo con quello che egli trova nella<br />

comunitÖ di Corinto dobbiamo dire che il divario Å notevole. C’Å l’abisso che li<br />

separa. Paolo Å tutto proteso per gli altri, i Corinzi altro non facevano che<br />

cercare se stessi. Questa Å la differenza.<br />

Paolo ora dice chi veramente Å l’apostolo: la spazzatura del mondo. Cosa Å la<br />

spazzatura? Cià che non serve piá a niente, cià che deve essere tolto dalla<br />

casa e buttato via, portato lontano.<br />

In questa affermazione Paolo ha raggiunto il culmine dell’umiltÖ evangelica;<br />

oltre questo non si puà andare.<br />

Non Å facile comprendere quanto egli ci vuole dire. Soprattutto non Å facile<br />

mettere in pratica questo suo insegnamento.<br />

Essere, o considerarsi come la spazzatura del mondo, deve avere un solo<br />

significato: dobbiamo servire al mondo finchÇ gli serviamo, dobbiamo farci cibo<br />

del mondo, cibo spirituale, divino, cibo di vita eterna; al mondo dobbiamo<br />

consegnare tutto di noi, lasciandoci da esso consumare interamente. Quando il<br />

mondo ci avrÖ consumato e poi gettato via perchÇ noi non gli serviamo piá, noi<br />

dobbiamo in quel preciso istante rialzarci e andare altrove per lasciarci ancora<br />

una volta consumare e ancora una volta esser gettati via, spazzati dalla loro<br />

vista, considerati come un loro rifiuto.<br />

Qui occorre veramente il rinnegamento di se stessi. In fondo dobbiamo vederci<br />

in Cristo, spazzatura divina, portata dagli uomini fuori della cittÖ, bruciata sul<br />

legno della croce, consumata come un olocausto sul fuoco del suo amore,<br />

portata nel sepolcro, perchÇ fosse sepolta per sempre e divenisse terra.<br />

Quando l’apostolo di Gesá avrÖ raggiunto questo rinnegamento egli potrÖ dire<br />

una parola di veritÖ ad ogni uomo e ogni uomo, se lo vorrÖ, potrÖ capire che il<br />

suo interesse in questo mondo Å solo la salvezza delle anime. ä la salvezza<br />

delle anime perchÇ egli ha considerato il suo corpo come spazzatura, come un<br />

rifiuto dell’umanitÖ, gettato via e abbandonato alla terra perchÇ divenisse terra<br />

con la terra, divenisse come un concime del suolo.<br />

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