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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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A questo principio di ordine pratico, si aggiunge quello di ordine teologico.<br />

Bisogna comprendere il principio teologico al fine di svolgere secondo veritÖ il<br />

principio pratico, operativo.<br />

Ogni uomo Å uno strumento nelle mani di Dio. Se Dio usa uno strumento per<br />

una cosa e un altro strumento per un’altra cosa, forse che lo strumento puà<br />

entrare in gelosia, puà comportarsi con invidia, puà dire al Signore perchÇ usi<br />

me e non l’altro, oppure perchÇ usi l’altro e non me?<br />

Dio Å libertÖ, perchÇ Å scienza e sapienza eterna. Dio Å anche Provvidenza<br />

creatrice, oltre che santificatrice e salvatrice.<br />

Se Dio ha disposto che uno eserciti un ministero con un carisma particolare e<br />

un altro agisca secondo un altro ministero e con un carisma altrettanto<br />

differente, se poi Å Lui l’anima dei carisma e dei ministeri, perchÇ Å Lui la forza<br />

divina che li fa fruttificare attraverso la nostra opera umana, che Å sempre<br />

strumentale - anche se di strumento umano si tratta - chi Å l’uomo perchÇ possa<br />

dire a Dio perchÇ mi hai fatto cosâ e perchÇ hai fatto in modo differente dagli<br />

altri?<br />

Se Å Dio che opera in noi e negli altri, allora Å giusto pregare il Signore che<br />

agisca in noi secondo tutta la potenza del dono e del ministero di cui ci ha<br />

arricchiti, ma anche che doni vigori al carisma e al ministero con cui ha<br />

arricchito gli altri.<br />

Anche qui si tratta di vera e propria adorazione. Si adora Dio che agisce<br />

attraverso noi, si adora Dio che agisce attraverso gli altri. Lo si prega perchÇ<br />

niente dei suoi doni vada perduto, nÇ in noi nÇ negli altri.<br />

[7]E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per<br />

l'utilità comune:<br />

Si tratta ancora di un enunciato di principio. Paolo ha giÖ detto che ci sono<br />

carismi, che ci sono ministeri, soprattutto che c’Å un’unica fonte del dono, ma<br />

anche un’unica fonte per la fruttificazione del dono e questa fonte Å Dio.<br />

Ora aggiunge un’altra veritÖ. Oltre che specificare ancora una volta che ognuno<br />

ha una sua particolare manifestazione dello Spirito, ognuno cioÅ Å arricchito di<br />

un dono e di un carisma ed anche di un ministero che Å solo suo e di nessun<br />

altro, anche se i ministeri possono essere simili. Sono simili nella sostanza,<br />

nella forma, ma non sono simili nel dono con cui il Signore lo arricchisce al fine<br />

di renderlo estremamente fruttuoso.<br />

Cià che Paolo qui dice Å di somma importanza e bisogna che ognuno faccia di<br />

questa veritÖ l’essenza e lo stile della sua vita.<br />

La manifestazione particolare, il carisma, il ministero non Å mai per la propria<br />

persona. Esso Å per gli altri. ä per gli altri, ma non in un modo individualistico,<br />

bensâ in un modo comunionale. Ogni manifestazione particolare dello Spirito Å<br />

data per l’utilitÖ comune.<br />

Un ministero, un dono, un carisma, una grazia non sono per la persona che li<br />

riceve, sono per l’utilitÖ comune. Ognuno deve sentirsi arricchito dal carisma<br />

dell’altro, poichÇ il Signore all’altro il carisma non gliel’ha dato per se stesso, ma<br />

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