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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Gesá Å il suo Maestro al pari degli altri Apostoli. Con una differenza. Gli altri<br />

Apostoli furono ammaestrati da Gesá mentre era nella sua carne mortale,<br />

camminando per le vie della Palestina.<br />

Gli altri Apostoli vedevano il Signore agire, compiere miracoli, intrattenere<br />

relazioni, lo ascoltavano mentre dialogava e raccontava parabole, mentre<br />

rispondeva ai molteplici quesiti che gli venivano sottoposti.<br />

Gli altri Apostoli hanno mangiato e bevuto con Lui, hanno visto la sua gioia e la<br />

sua sofferenza; hanno assistito alla sua morte; lo hanno visto risorto il primo<br />

giorno dopo il sabato.<br />

Tutto questo Paolo non lo ha vissuto. Egli ha incontrato Cristo Gesá la prima<br />

volta sulla via di Damasco. Lo vide nella gloria della sua risurrezione, lo vide<br />

con i segni della passione. Da quella visione cambià la sua vita radicalmente.<br />

Quel giorno nacque un nuovo uomo, l’uomo vecchio non c’era piá.<br />

Quest’uomo nuovo fu ammaestrato direttamente dal Signore. La fonte di Paolo<br />

Å una fonte diretta, Å Gesá stesso, ma Å il Gesá glorioso, assiso alla destra del<br />

Padre.<br />

ä Gesá stesso che gli ha insegnato quanto Å avvenuto nell’ultima Cena, prima<br />

di salire da questo mondo al Padre. Fonte piá autorevole non poteva esistere.<br />

Ma anche: messaggero piá fedele Å impossibile trovarlo.<br />

La fonte autorevole, lo stesso Cristo Gesá, e il messaggero anch’esso<br />

fedelissimo fanno sâ che quanto viene trasmesso sia veramente cià che Å<br />

accaduto, sia la realtÖ pura di quanto Gesá visse quella notte, nel Cenacolo,<br />

con i suoi.<br />

Questa Å la veritÖ. La veritÖ Å quella che Paolo annunzia. Non ce ne sono altre,<br />

perchÇ non c’Å un altro Cristo e non c’Å un testimone piá fedele di Paolo.<br />

Viene ora raccontato nei minimi particolari l’istituzione dell’Eucaristia, cosâ come<br />

essa Å stata vissuta da Cristo Gesá la notte della sua passione e morte.<br />

Viene specificato un particolare assi importante. Gesá ha istituito l’Eucaristia<br />

nella notte in cui veniva tradito.<br />

Fu in quella notte che Gesá prese il pane. C’Å una opposizione tra Cristo e<br />

Giuda. Giuda tradisce il Signore, il Signore tradito si consegna ai Dodici e per<br />

loro tramite all’umanitÖ intera.<br />

Giuda lo consegna al sommo sacerdote che lo voleva uccidere. Gesá invece si<br />

consegna al mondo intero perchÇ per suo tramite, per tramite dell’Eucaristia,<br />

riceva la vita.<br />

Letta l’Eucaristia nel contesto del tradimento di Giuda, si comprende la<br />

grandezza e l’infinitÖ del gesto che ha compiuto Cristo Gesá. In fondo Å una<br />

consegna, sia quella di Giuda che quella di Cristo. Giuda lo consegna al male, a<br />

colui che voleva ucciderlo; Gesá invece si consegna sotto le specie del pane e<br />

del vino all’umanitÖ intera perchÇ per mezzo dell’Eucaristia essa riceva la vita<br />

eterna nel suo nome e cammini spedito verso il regno dei cieli.<br />

Il gesto di Gesá, della consegna di se stesso all’amore sino alla fine, inizia con il<br />

prendere il pane tra le mani. Quanto avviene, non avviene accidentalmente,<br />

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