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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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differenti. Alle forme esterne si puà rinunziare, non sono l’essenza della fede,<br />

alla mediazione no, perchÇ questa fa parte dell’essenza stessa della fede.<br />

Anche la mediazione dei santi bisogna ricondurla nell’essenza della fede e cioÅ<br />

liberarla di ogni autonomia di intervento. Quella dei santi Å mediazione di<br />

intercessione in Cristo, unico Mediatore tra Dio e gli uomini. Ogni altro puà<br />

esserlo in Cristo e con Lui, perchÇ forma con Cristo un solo corpo. In quanto<br />

solo corpo, egli puà essere mediatore, ma mediatore nel corpo, con il corpo e<br />

per il corpo di Cristo, non mediatore da solo, in una autonomia da Cristo e dalla<br />

stessa Chiesa.<br />

Senza questa saggezza tutto potrebbe diventare opinabile e su tutto ci si<br />

potrebbe irrigidire.<br />

[22]Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono<br />

fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.<br />

In questo versetto Paolo universalizza quanto finora ha detto in relazione ai<br />

Pagani e agli Ebrei.<br />

Nel mondo ognuno ha una sua forma mentis particolare, un suo modo di essere<br />

e di pensare, un mondo di concepirsi e di concepire il reale e il soprannaturale;<br />

ognuno Å un modo religioso a se stante, anche se fa parte di un mondo<br />

religioso piá vasto nel quale Å inserito e dal quale proviene.<br />

La saggezza del cristiano - in modo particolare dell’apostolo di Gesá Cristo - Å<br />

proprio quella di chiedere allo Spirito Santo che gli manifesti e gli faccia<br />

comprendere lo stato religioso di colui che gli sta di fronte, quali sono i suoi<br />

pensieri e come realmente si concepisce dinanzi a Dio, qual Å la sua relazione<br />

con la veritÖ e con l’errore, quali sono i veri errori e quali quelli presunti o<br />

immaginari. Con l’aiuto dello Spirito Santo egli conoscerÖ la forma nella quale<br />

l’altro Å calato ed immerso e facendosi suo amico e compagno potrÖ aiutarlo a<br />

liberarsi dal male che lo avvolge, conservando tutto il bene su cui la sua vita<br />

potrÖ essere intessuta.<br />

Man mano poi che il Vangelo diventerÖ l’intera sua vita, da solo saprÖ anche lui<br />

farsi tutto a tutti, saprÖ pensarsi servo dei fratelli, abbandonerÖ la sua<br />

particolare forma di vita religiosa, assumerÖ tutte le altre per manifestare che Å<br />

sempre possibile vivere il Vangelo in ogni cultura e in ogni forma, o stato<br />

religioso, in cui l’uomo si trova.<br />

Questa libertÖ non sempre si riscontra nei missionari del Vangelo, o negli<br />

apostoli e servi di Gesá Cristo. Non si trova quando manca in loro una forte<br />

tensione verso la santitÖ.<br />

La santitÖ sprigiona in noi tutta la potenza di Spirito Santo, il quale ci riveste<br />

della sua sapienza e saggezza eterna e ci dona l’intelligenza di sapere cià che<br />

non Å Vangelo anche nella nostra vita e cià che puà esserlo nella vita degli altri.<br />

Ci dona la forza di liberarci dei nostri errori anche formali ed assumere gli errori<br />

formali, ma non morali, degli altri per iniziare un dialogo fruttuoso che dovrÖ far<br />

sâ che solo il Vangelo brilli un giorno nella loro vita.<br />

La tensione verso la santitÖ del missionario del Vangelo Å la piá alta<br />

preparazione a compiere la sua missione nel mondo.<br />

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