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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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sacramento della salvezza, l’opera dello Spirito non sortisce alcun frutto di<br />

grazia e di veritÖ. Questo vale anche per ogni altro cristiano. Anche lui in vario<br />

modo Å costituito strumento dello Spirito Santo, lo attesta il fatto che ogni<br />

carisma Å dato per l’utilitÖ comune, per aiutare gli altri a vivere e a realizzare la<br />

parola di Cristo in loro; se lui manca nel dono del suo carisma ai fratelli, questi<br />

possono anche non realizzare la Parola in loro, a causa del dono di cui sono<br />

privi, ma questa responsabilitÖ non Å da ascrivere allo Spirito Santo, Å da<br />

attribuire a coloro che hanno fatto del dono di Dio un frutto da consumare ad<br />

esclusiva utilitÖ della loro vita e per crescere in superbia presso i fratelli. ä un<br />

serio e grave problema di coscienza questo, l’essere cioÅ noi strumenti dello<br />

Spirito Santo per la formazione di Cristo nei cuori. Bisogna che ci convinciamo<br />

seriamente che lo Spirito per portare a compimento il disegno di Dio in ogni<br />

uomo ha bisogno della Chiesa, dello strumento umano, ha bisogno di coloro<br />

che dispensano la grazia e la veritÖ di Cristo per via esteriore. Se questo non<br />

viene fatto, noi riduciamo all’inazione lo Spirito Santo di Dio. Questo Å peccato<br />

contro la salvezza, potrebbe in qualche modo essere peccato contro lo Spirito<br />

Santo, in quanto si combatte per omissione e, sempre per omissione, si<br />

impedisce l’opera della salvezza nel mondo. Per questa omissione siamo rei di<br />

morte eterna, perchÇ siamo di coloro che chiudono le porte del regno dei cieli,<br />

le chiudono per sÇ e le chiudono per gli altri. Noi non entriamo, non<br />

permettiamo che altri vi entrino.<br />

Nello Spirito e secondo i suoi desideri. C’Å un altro convincimento che deve<br />

prendere forma nel nostro cuore, nella nostra mente: non solo lo Spirito Å<br />

autore del dono in noi ed Å fonte di ogni carisma e di ogni altra ricchezza<br />

spirituale che si riversa sull’umanitÖ. Lo Spirito Santo deve essere anche<br />

l’animatore del carisma, del dono, della vocazione, della ricchezza spirituale<br />

con cui ci ha beneficato. Tutto deve essere vissuto per sua mozione, per sua<br />

ispirazione, tutto deve essere esercitato chiedendo a Lui che ci metta<br />

perennemente in comunione con la volontÖ del Padre, perchÇ sola essa si<br />

compia attraverso la nostra strumentalitÖ umana, che Å sempre strumentalitÖ di<br />

grazia e di veritÖ, di conversione e di dono della Parola della salvezza.<br />

L’apostolo, e in comunione con lui, ogni altro discepolo del Signore, deve<br />

perennemente essere adombrato dalla sua luce, riscaldato dal suo amore, fatto<br />

vero dalla sua veritÖ, alimentato quotidianamente dalla sua grazia. Neanche un<br />

istante deve essere vissuto fuori dell’ombra dello Spirito Santo, altrimenti<br />

questo minuto o istante non Å piá dello Spirito, ma Å dell’uomo. Tutto cià che Å<br />

dell’uomo non Å per la salvezza dell’uomo, ma per la sua rovina, per la sua<br />

morte spirituale. ä necessario che l’apostolo e il discepolo del Signore viva in<br />

perenne stato di grazia santificante, viva una relazione con lo Spirito del<br />

Signore che Å di continua elevazione della sua mente in Dio perchÇ impetri da<br />

Lui tutta quella saggezza, quella sapienza, quella intelligenza che lo aiutino a<br />

fare solamente cià che Å conforme alla volontÖ di Dio, liberandosi da ogni<br />

tentazione che egli incontrerÖ sul suo cammino e che lo porterÖ di certo lontano<br />

dai voleri di Dio e dalla sua veritÖ. Occorre che l’uomo faccia rifiorire tutta la sua<br />

interioritÖ, lasciandosi liberare dallo stesso Spirito del Signore da tutte quelle<br />

esterioritÖ che sono per lui potentissime tentazioni che lo distraggono da Dio,<br />

facendolo vivere come se Dio non esistesse, come se tutto dipendesse dalla<br />

razionalitÖ e dalla volontÖ dell’uomo. Quando un discepolo del Signore realizza<br />

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