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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Spirito Santo, donando la grazia ad ogni uomo, dopo aver dato la parola vera,<br />

perchÇ per mezzo di essa l’anima si fortifichi e l’uomo diventi impeccabile, si<br />

faccia in tutto ad immagine di Gesá crocifisso, morto per i nostri peccati, risorto<br />

per la nostra giustificazione.<br />

Molti, oggi, sono i cristiani senza Cristo, anche se possiedono di Cristo una<br />

visione storica che Å ormai divenuta cultura del mondo occidentale. Sono senza<br />

Cristo perchÇ senza Parola di Cristo, senza la vita di Cristo in loro.<br />

ä senza Cristo perchÇ non Å in Cristo, non Å per Cristo, non Å con Cristo.<br />

3° PRINCIPIO: TUTTI AMMINISTRATORI DEI DONI DI DIO<br />

La Chiesa vive ricevendo tutto da Dio; vive mettendo a frutto ogni dono di Dio;<br />

vive elargendo al mondo intero i doni del Signore. Essa riceve, fruttifica, dona.<br />

Accoglie, accresce, matura, nutre.<br />

Niente che Å nella Chiesa viene da essa. Niente che Å nel cristiano nasce da<br />

lui. Tutto discende dal Padre dei cieli, il quale Å fonte di ogni santitÖ, di ogni<br />

grazia; fonte della veritÖ e dell’amore, sorgente eterna della pace e della gioia.<br />

Il Padre di ogni dono di grazia Å Dio. ä Lui il “proprietario”, il “padrone”. ä il<br />

padrone della messe, della vigna, del campo.<br />

Ogni battezzato Å trasformato in Cristo in un suo collaboratore, in un suo<br />

amministratore.<br />

Si Å collaboratori di Dio, amministratori dei suoi doni, per carisma e per<br />

ministero ordinato e non ordinato.<br />

Ognuno ha una sua particolare responsabilitÖ, ma anche un suo particolare<br />

dono da dare ai fratelli nella fede, al mondo intero.<br />

C’Å nella Chiesa la responsabilitÖ di Pietro, del Collegio Apostolico, dei singoli<br />

Vescovi. C’Å la responsabilitÖ dei Presbiteri e dei Diaconi, dei Cresimati e dei<br />

Battezzati. Ogni sacramento conferisce una speciale responsabilitÖ che<br />

differisce per grado e per ordine (se il ministero Å ordinato).<br />

Assieme a questa responsabilitÖ (sacramentale), c’Å anche l’altra che Å quella<br />

carismatica. Ognuno riceve un dono dello Spirito, ognuno deve metterlo a<br />

servizio dei fratelli, a loro beneficio, per la loro crescita spirituale, per la<br />

santificazione, la conversione e l’evangelizzazione del mondo intero.<br />

L’amministratore, il collaboratore deve agire secondo una regola precisa: la<br />

destinazione dei beni di verità e di grazia è sempre Dio a deciderla, a<br />

volerla, a governarla.<br />

Se si esce fuori da questo principio, si diventa autonomi, non si Å piá<br />

amministratori, ma padroni; non si Å piá servi, ma signori. ä la fine del dono, Å<br />

la fine della collaborazione, Å la fine dell’amministrazione.<br />

Il regno di Dio non si edifica piá, perchÇ il Signore si Å ritirato da noi e ritirandosi<br />

ha ritirato anche i suoi beni, i suoi doni. Non essendoci piá comunione di<br />

obbedienza con il Signore, non c’Å piá neanche opera di conversione, di<br />

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