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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Pur non rinnegando la fede nella risurrezione dei morti, qualcuno potrebbe<br />

nutrire dei dubbi non sapendo il modo della risurrezione, ignorando con quale<br />

corpo essi risusciteranno. La conoscenza di come avverrÖ la risurrezione non Å<br />

essenziale alla fede.<br />

Le modalitÖ sono oltre ogni possibile concettualizzazione. Mancano all’uomo le<br />

nozioni di base per poter stabilire con esattezza cià che avverrÖ nei cieli nuovi e<br />

nella terra nuova.<br />

Il nostro linguaggio Å solo per similitudini, per immagine. Quando Gesá fu<br />

interrogato sulla risurrezione dei morti, egli si limità ad affermare la sua veritÖ. I<br />

morti risusciteranno. Questa Å la veritÖ della nostra fede. Sul come, Gesá non si<br />

pronunzià. Ribadâ perà che la risurrezione Å opera dell’onnipotenza di Dio, il<br />

quale, come ha creato dal nulla tutte le cose, puà anche ridare all’uomo il suo<br />

corpo, attraverso un vero atto di creazione.<br />

Con una differenza: la creazione in senso stretto Å dal nulla. La ricomposizione<br />

dell’uomo non Å piá dal nulla; Å dal nulla nel quale il corpo dell’uomo Å ritornato,<br />

in quanto molti corpi non esistono piá. ä proprio dell’onnipotenza di Dio<br />

richiamare lo stesso, identico corpo in vita.<br />

Cià che cambia Å la modalitÖ. Cristo Gesá dice espressamente che nei cieli<br />

nuovi e nella terra nuova noi avremo il nostro corpo, l’identico corpo che<br />

abbiamo avuto su questa terra, ma esso non sarÖ piá un corpo di terra, di<br />

fango, un corpo di polvere del suolo, sarÖ invece un corpo di spirito. Saremo<br />

come gli Angeli di Dio. ä proprio dell’Angelo la natura tutta spirituale.<br />

Gli Angeli sono puri spiriti, sono spiriti senza la materia; sono interamente<br />

sottoposti alla legge dello spirito.<br />

Paolo vuole togliere anche il piá piccolo appiglio, vuole levare ogni motivo che<br />

potrebbe ingenerare o creare un dubbio sulla veritÖ della risurrezione e per<br />

questo parte da un altro principio o fondamento e con esso spiega il modo della<br />

risurrezione.<br />

Ma anche il suo metodo, le immagini che egli adduce, restano sempre<br />

nell’ambito della creazione. La realtÖ Å totalmente differente. Nella risurrezione<br />

dei corpi non c’Å relazione alcuna tra cià che si semina e cià che prende vita.<br />

Cià che si semina non produce cià che nasce. Cià che si semina si riduce a<br />

nulla ed Å dal nulla che l’onnipotenza di Dio richiama il nostro corpo in vita.<br />

Questa Å una piccola premessa che ci consente di situare le immagini di Paolo<br />

e di classificarle come linguaggio analogico, in questo caso, fortemente<br />

analogico; la realtÖ Å totalmente diversa. Egli parla ai Corinzi e cià che dice Å<br />

sufficiente per loro. Se vogliono, possono credere senza piá dubitare sulla<br />

risurrezione dei morti.<br />

Ancora un’altra piccolissima osservazione. Dal momento che Cristo Å risorto si<br />

deve partire dalla sua risurrezione per comprendere la nostra. La sua perà non<br />

parte da un corpo ridotto a nulla, parte da un corpo ancora intatto. La potenza di<br />

Dio ha dovuto comunque ridurlo in nulla, per trasformarlo tutto in spirito e in<br />

luce, in gloria e in splendore eterno.<br />

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