PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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CAPITOLO OTTAVO
LE VIVANDE CONSACRATE AGLI IDOLI
[1]Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di averne tutti
scienza.
Come si puà notare, Paolo sta affrontando uno per uno i problemi che
affliggono la comunitÖ di Corinto.
Per ogni problema la risposta scaturisce in lui dalla fede e dalla comprensione
spirituale, viva, che gli offre lo Spirito del Signore, che dimora nel suo cuore e
che lui consulta di attimo in attimo. Sa che solo in Lui e per Lui si puà cogliere la
veritÖ. Solo se si Å in comunione con Lui, la stessa veritÖ colta puà essere a
sua volta accolta da colui al quale essa viene annunziata.
Se lo Spirito Santo non Å chi deve discernere, non solo la veritÖ rimane celata,
nascosta al cuore, alla mente e all’intelligenza, quanto rimane anche oscura per
colui che dovrebbe accoglierla. Quando lo Spirito non Å nella soluzione data,
perchÇ non lo si Å invocato, l’altro rimane freddo dinanzi alle nostre parole; Å
come se non avessimo parlato, come se mai ci fossimo interessati dei suoi
problemi di vita eterna che tengono prigionieri la sua anima, il suo cuore, il suo
spirito.
Un uomo di scienza, istruito, dotto, un uomo che sa fare le debite distinzione tra
veritÖ ed errore, tra sacro e profano, tra mondo e immondo, tra giusto e
ingiusto, tra santitÖ e peccato, una volta che si constata che c’Å una moralitÖ
perfetta nella cosa, puà fare cià che vuole?
Puà la sua scienza essere fonte di assoluta libertÖ, oppure deve essere
soggetta a qualche cosa che ne delimita l’uso, anzi richiede il non uso della
stessa scienza?
Il caso concreto dona a Paolo l’occasione per trattare un problema di vitale
importanza per la ComunitÖ non solo di Corinto, ma di ogni altra ComunitÖ.
Qualcuno potrebbe obiettare: Cristo Gesá non si comportava secondo la
perfezione della conoscenza, non ha forse egli scandalizzato il suo mondo per il
modo con cui si comportava?
L’obiezione Å pertinente, ma dimentichiamo che nessuno di noi Å Cristo Gesá;
nessuno di noi possiede la conoscenza del cuore dell’uomo che possedeva Lui;
nessuno di noi sa in anticipo se un’azione causa un danno irreparabile nel
cuore dell’altro, o causa un danno semplicemente, o non ne causa affatto.
Cristo Gesá era sempre mosso dallo Spirito Santo nella piá alta delle perfezioni;
possiamo dire che egli era perfettissimamente mosso dallo Spirito di Dio; ogni
sua azione rifletteva la pienezza della veritÖ, della santitÖ, della caritÖ, della
speranza, di ogni altra virtá.