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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Si conforta con la profezia, perchÇ si libera l’uomo da ogni scoraggiamento, da<br />

ogni depressione spirituale che Å abbandono della via del bene. Si conforta<br />

perchÇ si libera il cuore da ogni illusione, da ogni tradimento, rinnegamento ed<br />

ogni altro peccato o male che gli Å piovuto addosso.<br />

La profezia sa come risollevare il nostro cuore e metterlo nuovamente a battere<br />

per il Signore, nonostante tutto cià che di negativo e di peccato si fa contro la<br />

nostra stessa vita, sia fisica che spirituale.<br />

Il conforto Å la scienza di Dio, e solo chi possiede la sua sapienza Å in grado di<br />

confortare gli altri. Chi non possiede questa scienza e sapienza divina, con gli<br />

altri avrÖ sempre un rapporto inutile, vano, se non dannoso.<br />

Il conforto di Dio perà non Å quello di dare ad un uomo una speranza terrena,<br />

una certezza per le cose di questo mondo; il conforto di Dio Å quello che diede<br />

Gesá a tutti i miseri del Vangelo, ai quali aprâ la porta del regno dei cieli. Segno<br />

Å il buon ladrone sulla croce, che fu confortato da Cristo con la promessa che<br />

anche per lui le porte del regno si sarebbe aperte subito, oggi stesso.<br />

[4]Chi parla con il dono delle lingue edifica se stesso, chi profetizza<br />

edifica l'assemblea.<br />

In questo versetto Paolo ribadisce il concetto che ha giÖ manifestato nei versetti<br />

or ora commentati.<br />

Il dono delle lingue Å per se stessi, per la propria edificazione. ä qualcosa di cui<br />

il Signore ci arricchisce perchÇ noi possiamo aumentare la nostra fede in Lui, la<br />

nostra caritÖ per Lui, la nostra speranza verso di Lui.<br />

Tutto perà si ferma in noi, non passa agli altri. Agli altri potrebbe passare il frutto<br />

che il dono delle lingue produce nel nostro cuore e nella nostra anima. Per<br />

questo Å un vero dono e come ogni dono deve produrre dei frutti per noi stessi<br />

e per gli altri.<br />

Differente Å invece il dono della profezia. Il suo frutto Å direttamente prodotto<br />

per gli altri. L’uso della profezia in una comunitÖ non serve alla persona che<br />

porta il dono, serve invece a quanti hanno bisogno di una parola vera, autentica<br />

di Dio, di una parola creatrice, risollevatrice, confortatrice, edificatrice, di una<br />

parola che Å in tutto simile a quella di Dio.<br />

ä proprio della Parola di Dio creare cià che dice, annunzia, proferisce. La<br />

profezia non Å dire una parola giusta al momento giusto. Questo si potrebbe<br />

dire anche attraverso una parola saggia, frutto in noi del dono ordinario dello<br />

Spirito.<br />

La Parola della profezia Å invece una parola onnipotente, in tutto simile alla<br />

parola che dice Cristo sugli ammalati, sui miseri, sui peccatori, su ogni altra<br />

infermitÖ. ä una parola che cambia la storia, la trasforma, perchÇ la immette<br />

nella veritÖ di Dio. La veritÖ di Dio Å cambiamento radicale della nostra storia e<br />

della storia di tutti i nostri fratelli.<br />

La Parola della profezia Å necessaria alla stessa vita della comunitÖ, perchÇ per<br />

mezzo di essa la comunitÖ abbandona la via del peccato, della mediocritÖ, la<br />

via che non ha sbocchi nel futuro di Dio e immediatamente si introduce<br />

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