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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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stessi, perchÇ il suo disegno di salvezza si compia in noi e attraverso noi in ogni<br />

nostro fratello. ä questa la legge della vita.<br />

Dopo che Cristo Å morto in croce, non c’Å altra via di salvezza se non la croce<br />

di Cristo Gesá che si fa nostra croce e del suo dono di vita che diventa il nostro<br />

dono nel suo corpo mistico.<br />

GESÙ CRISTO, E QUESTI CROCIFISSO<br />

La scienza morale criterio di azione? Uno potrebbe possedere la piá alta, la<br />

piá perfetta, la piá esaustiva scienza morale. Potrebbe essere capace di<br />

distinguere la veritÖ dalla falsitÖ, il comando di Dio dalla tentazione di satana<br />

anche nei piá piccoli particolari, o dettagli. Potrebbe possedere tutto questo, ma<br />

questa conoscenza cosâ esatta non puà essere per lui principio indiscusso di<br />

moralitÖ. La coscienza del singolo non puà mai assurgere ad unica regola,<br />

anche se perfettamente formata, della retta azione. Il cristiano Å posto in un<br />

mondo, in una comunitÖ, si trova di fronte ad altre coscienze non ancora<br />

sufficientemente formate, spesso assai piccole nella fede, quasi sempre carenti<br />

nel retto discernimento, a volte non libere dalla cultura nella quale<br />

precedentemente vivevano. Per una retta azione, il cristiano deve tenere conto<br />

di tutto questo vasto mondo nel quale si trova. Egli deve agire con somma<br />

prudenza, infallibile valutazione di ogni suo gesto, parole, opera. L’altro dalla<br />

sua azione deve essere solo edificato. Per l’edificazione dell’altro Å giusto che<br />

uno si astenga anche da un’azione lecita e buona in sÇ. Allora principio di retta<br />

azione non Å piá la sola scienza morale; Å insieme la bontÖ dell’atto in sÇ e<br />

l’edificazione del corpo di Cristo Gesá.<br />

La legge della comunione. In seno alla comunitÖ cristiana, esiste il singolo ed<br />

esiste il corpo di Cristo. Esiste il singolo, ma in quanto corpo di Cristo Gesá. Il<br />

singolo esiste in una comunione di vita, ma anche in un comunione di morte.<br />

Una sua azione puà essere apportatrice di vita per tutto il corpo, se questa Å<br />

buona, giusta, santa, saggia e prudente; ma potrebbe essere anche<br />

apportatrice di morte, se questa, pur essendo santa, giusta, vera, Å compiuta<br />

nell’imprudenza, senza alcuna saggezza, senza la luce dell’intelligenza nelle<br />

cose della fede, necessaria per poter agire in seno al corpo di Cristo Gesá.<br />

Ognuno Å chiamato, prima di agire, a guardarsi attorno, esaminare la realtÖ<br />

concreta nella quale vive, operare un sano discernimento su persone e<br />

situazioni, ascoltare lo stato morale delle singole coscienze. Solo dopo aver<br />

fatto questo, egli puà agire, sicuro che la sua azione non recherÖ danno alla<br />

comunitÖ, ma sarÖ apportatrice di piá grande luce e di un amore che attrae a<br />

Cristo, producendo un amore ancora piá grande in ogni membro che vive in<br />

quella comunitÖ.<br />

La scienza è della persona o del corpo? La scienza Å personale; essa Å<br />

conquista della singola persona. Questa perà non puà essere usata come<br />

principio infallibile di retta e sana moralitÖ. Bisogna, prima di agire, misurare il<br />

grado di scienza di tutto il corpo. Ci si accorge allora che il corpo possiede una<br />

scienza morale infinitamente piá bassa, a volte quasi inesistente. Questa<br />

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