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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Questa ingiustizia ci chiude le porte del regno dei cieli. Non si entra in paradiso<br />

con l’ingiustizia nel cuore e nell’anima. Prima si toglie l’ingiustizia e poi si entra<br />

in paradiso. Ma l’ingiustizia bisogna toglierla mentre si Å in vita, la morte sigilla il<br />

nostro stato morale per tutta l’eternitÖ, sia in bene che in male.<br />

Paolo vuole che nessuno si illuda. Oggi invece Å l’era, il tempo, l’ora<br />

dell’illusione. Questa illusione arriva fino a divenire peccato contro lo Spirito<br />

Santo, quando si trasforma in presunzione di salvarsi senza meriti.<br />

Oggi Å l’era dell’illusione perchÇ da piá parti viene insegnato che la perdizione<br />

non esiste; che non esiste l’inferno; che, se esso c’Å, Å vuoto; che alla fine sarÖ<br />

svuotato dall’amore di Dio.<br />

Questo pensiero nega direttamente l’affermazione di Cristo Gesá, secondo il<br />

quale quelli che prendono la via della perdizione e si incamminano su una<br />

strada larga e spaziosa sono molti, mentre quelli che prendono la via stretta<br />

sono veramente pochi.<br />

L’illusione viene alimentata da tutta una predicazione che minimizza il peccato,<br />

che non lo riconosce piá come tale, che lo banalizza, che anzi lo giustifica come<br />

via per una retta conoscenza di se stessi ed anche del mondo. A volte il<br />

peccato Å proposto come via esperienziale per conoscere e tastare la<br />

misericordia di Dio.<br />

C’Å tutta una predicazione sul peccato che Å semplicemente fallimentare. Del<br />

peccato neanche piá si parla. Grandi peccati oggi sono addirittura legge civile:<br />

si pensi all’aborto, al divorzio e ad ogni altro genere di licenza sessuale.<br />

La Chiesa e la sua predicazione hanno una grave responsabilitÖ. La Chiesa ha<br />

l’obbligo morale, di coscienza, altrimenti pecca di omissione dinanzi a Dio, di<br />

spiegare ai suoi fedeli la legge morale e i suoi obblighi.<br />

Paolo passa ora ad elencare i peccati che escludono dal regno di Dio.<br />

Esaminarli uno per uno vale proprio la pena. Questo perchÇ veramente<br />

nessuno si faccia illusione. A tutti questi peccati Å legato sempre il peccato dello<br />

scandalo, perchÇ sono peccati che si commettono davanti ad ogni altro uomo.<br />

Sono esclusi dal regno: immorali, idolatri, adulteri.<br />

L’immoralitÇ Å una condotta di vita non conforme alla legge santa di Dio. In<br />

essa c’Å la trasgressione di tutti i comandamenti di Dio. Nell’immoralitÖ si vive<br />

una vita senza Dio e quindi senza la sua parola, senza la sua legge; si vive<br />

come se Dio non esistesse.<br />

L’idolatria Å l’abbandono del vero Dio per abbracciare l’adorazione di un falso<br />

Dio.<br />

ä vero Dio solo il Dio di Gesá Cristo. Tutti gli altri dei sono opera o della mente,<br />

o del cuore, o dei sentimenti, o delle mani dell’uomo. Su questo non possono<br />

esserci dubbi. C’Å un solo Dio vero e questo Dio Å il Padre del Signore nostro<br />

Gesá Cristo, Å Gesá Cristo, Å lo Spirito Santo, un unico Dio in tre persone.<br />

Dove Å assente la TrinitÖ e l’Incarnazione, non c’Å il vero Dio, c’Å pertanto<br />

idolatria. Anche se all’inizio, come per la religione ebraica, c’era il vero Dio che<br />

essi adoravano, dopo la rivelazione di Cristo Gesá essi non adorano piá il vero<br />

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