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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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[37]Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna<br />

necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo<br />

di conservare la sua vergine, fa bene.<br />

Posto il principio che la verginitÖ perpetua Å una scelta, non in alternativa, alla<br />

scelta del matrimonio, ma superiore, se fatta in vista del regno dei cieli, Paolo in<br />

questo versetto afferma che se c’Å la decisione e la deliberazione nel cuore, se<br />

non c’Å necessitÖ esteriore, se c’Å libertÖ nella volontÖ, questa scelta Å un bene.<br />

Con questa sua puntualizzazione toglie ogni perplessitÖ ai dubbiosi e agli<br />

incerti, a quanti cioÅ sono sempre in discussione con se stessi e pensano che<br />

una via sia migliore dell’altra e per questo non ne scelgono alcuna, aspettando<br />

che sia il tempo, gli eventi e il caso a scegliere per loro.<br />

Ci sono certe scelte che non possono essere lasciate al caso, alla storia, agli<br />

eventi. Bisogna che siamo noi a decidere della nostra vita, o della vita delle<br />

persone che sono sotto la nostra tutela.<br />

Tuttavia per scegliere occorrono delle condizioni. Se queste ci sono, anche la<br />

scelta Å buona, anzi ottima.<br />

Chi sceglie deve essere fermo nel suo cuore, convinto. La decisione non puà<br />

essere motivata da altri, nÇ da altri causata, altrimenti non libera l’uomo<br />

dall’incertezza, potrebbe anche aumentarla.<br />

Invece la scelta deve dare serenitÖ, pace, tranquillitÖ al cuore e alla coscienza,<br />

deve infondere fiducia in se stessi e nel bene che si sta compiendo.<br />

ä giusto che alla pace interiore venga unita anche la pace esteriore, cioÅ<br />

l’assenza di necessitÖ e la piena libertÖ della volontÖ.<br />

Tutto cià che si fa per necessitÖ, interiore o esteriore, Å una scelta sbagliata,<br />

non libera. ä questa sempre una scelta da non fare. Nessuna necessitÖ puà<br />

costringere un padre a far sâ che la figlia resti nello stato di verginitÖ perpetua.<br />

Questo stato non puà essere scelto perchÇ la verginitÖ serve a qualcosa di<br />

diverso che non sia il regno dei cieli. Su questo bisogna essere onesti, seri.<br />

La grazia della verginitÖ Dio la concede solo in vista del regno e solo per il<br />

regno si puà fare questa scelta. Se non Å fatta in vista del regno, la grazia di<br />

mantenersi puri e santi anche nel corpo non Å data, e l’uomo o la donna<br />

verrebbero a trovarsi in gravi difficoltÖ, prima o poi potrebbero cadere nel<br />

peccato e sarebbe allora una cosa assai grave.<br />

Non Å facile comprendere quanto Paolo vuole insegnarci; ma Å giusto che<br />

almeno ci sforziamo un poco a penetrare il suo pensiero, che Å poi pensiero<br />

ispirato dallo Spirito Santo.<br />

Quanto egli sta cercando di dirci non entra semplicemente nelle regole della<br />

teologia morale fondamentale, regole che stabiliscono i criteri perchÇ un’azione<br />

sia moralmente sana, giusta, santa. Secondo questi criteri al primo posto c’Å<br />

senz’altro la libertÖ, al secondo la conoscenza o scienza di quanto si deve fare;<br />

al terzo il deliberato consenso, cioÅ la volontÖ libera, e il possesso che ha<br />

l’uomo del suo libero arbitrio in modo da poter scegliere senza costrizione o<br />

necessitÖ alcuna.<br />

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