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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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sconvolgente che Paolo ci insegna – senza il Signore che fa crescere, senza lo<br />

Spirito che Å il principio vitale di ogni azione che si compie nel campo di Dio,<br />

non c’Å nessuna crescita, nessuna maturazione di frutti, nessun raccolto. Tutto<br />

fa l’uomo, senza Dio, ma per il nulla. Senza Dio, consuma invano le sue<br />

energie.<br />

Attenzione nella costruzione. Il Regno di Dio Å anche paragonato ad un<br />

edificio, ad una costruzione, ad un tempio. Anche questa immagine ricorre<br />

sovente nella Scrittura. Il pensiero nuovo di Paolo Å il seguente: l’edificio avrÖ<br />

stabilitÖ se Å interamente fondato su Cristo Gesá. ä Cristo la stabilitÖ<br />

dell’edificio di Dio, perchÇ Å Cristo l’unico e il solo fondamento. Chi volesse<br />

mettere un uomo al posto di Cristo, sappia che non potrÖ mai innalzare l’edificio<br />

e renderlo stabile in eterno; l’edificio di certo crollerÖ, perchÇ manca del suo<br />

soprannaturale fondamento che Å Cristo Incarnato, Morto, Risorto, Asceso al<br />

Cielo. Nessun uomo si potrÖ mai sostituire con Cristo. Nessun uomo potrÖ mai<br />

farsi fondamento dell’edificio di Dio. Qui occorre molta attenzione a che ogni<br />

altro uomo che si avvicina alla Chiesa, ai suoi ministri, a quanti operano in essa<br />

per la costruzione dell’edificio, lo fondino, lo innestino su Cristo, il suo<br />

soprannaturale fondamento e principio di stabilitÖ. Inoltre, insegna Paolo,<br />

ognuno Å chiamato, attraverso la sua opera a innalzare questo edificio nella<br />

storia, a lavorare per renderlo bello, attraente, per costituirlo strumento di vera<br />

salvezza nel mondo. Tutti vi devono lavorare, tutti devono cooperare al suo<br />

innalzamento. Ognuno, perà, deve sapere che rimarrÖ come edificio di Cristo<br />

solo quella parte che Å costruita su di Lui e che viene innalzata secondo i<br />

principi della vera costruzione: nella pienezza della veritÖ e della caritÖ, nella<br />

libertÖ da ogni vizio e peccato, nella semplicitÖ del cuore, e soprattutto in quella<br />

obbedienza quotidiana al Signore che dice solo compimento della sua volontÖ,<br />

esecuzione di ogni suo volere.<br />

Come riconoscere il vero edificio. In parte si Å giÖ detto: se Å edificato su<br />

Cristo Gesá, sulla sua veritÖ, sulla sua caritÖ crocifissa, che Å povertÖ in spirito<br />

e ogni altra beatitudine. ä facile sapere se un edificio che si sta costruendo Å<br />

vero edificio di salvezza, oppure Å una spelonca di ladri. ä sufficiente osservare<br />

quanta purezza di dottrina vi Å in esso; quanta caritÖ vi regna, quanta santitÖ<br />

ogni giorno viene generata, quanta estinzione di vizi e di peccati viene operata.<br />

Il vero edificio di Dio Å comunione, unitÖ, santitÖ, amore sincero, collaborazione,<br />

condivisione, povertÖ in spirito, umiltÖ, semplicitÖ, ricerca della veritÖ,<br />

abbandono di ogni egoismo, superbia, invidia, gelosia e ogni altra cosa che<br />

divide il Corpo di Cristo Signore.<br />

Comunione di vita, ma anche di morte e di distruzione. Altro principio che<br />

bisogna sempre tenere fisso dinanzi ai nostri occhi Å questo: ognuno puà<br />

innalzare l’edificio di Dio e quindi renderlo piá bello, ma anche ognuno puà<br />

distruggerlo e renderlo irriconoscibile. C’Å una comunione di vita per la vita,<br />

generatrice di altra vita; ma c’Å anche una comunione di morte per la morte,<br />

generatrice di tanta altra morte. Il cristiano si deve rendere conto che ogni sua<br />

azione, ogni suo pensiero, ogni sua decisione non Å neutra per rapporto<br />

all’edificio di Dio. Il cristiano puà essere elemento di costruzione o di<br />

distruzione, di edificazione o di rovina. Non rovina solo cià che lui fa, puà<br />

rovinare cià che altri hanno fatto con tanti sacrifici e tante rinunzie. Puà<br />

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