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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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che in coppia, in famiglia, bisogna che tutto si veda in Dio, nella sua volontÖ, nel<br />

suo disegno eterno stabilito prima ancora della nostra esistenza.<br />

La forza della nostra fede Å nella riconduzione dell’uomo al suo soprannaturale<br />

principio di esistenza e di sussistenza e questo principio Å solo Dio, Å solo in<br />

Dio.<br />

[13]Giudicate voi stessi: è conveniente che una donna faccia preghiera a<br />

Dio col capo scoperto?<br />

Quanto Paolo afferma ora non Å veritÖ di fede, Å una conseguenza della veritÖ<br />

di fede, che appartiene alle modalitÖ storiche.<br />

ä veritÖ di fede che la donna si veda in Dio, si veda nel mistero di Dio dal quale<br />

Å stata creata, si veda anche nella sua relazione con l’uomo, secondo il<br />

principio insito nella natura della stessa coppia, nella quale l’uomo ha il posto di<br />

Dio.<br />

Questa Å veritÖ di fede. Come tradurla praticamente?<br />

Dobbiamo subito dire che non c’Å una traduzione unica, valevole per ogni<br />

tempo e ogni luogo, per ogni uomo e per ogni cultura.<br />

Nell’antichitÖ la dipendenza della donna si esprimeva con il velarsi il capo. Il<br />

velo era segno di dipendenza, di non autonomia.<br />

Nel cristianesimo la dipendenza, la sottomissione non deve essere intesa alla<br />

maniera umana, ma alla maniera divina ed Å la sottomissione stessa di Cristo al<br />

Padre; Å una sottomissione teologale, non morale.<br />

Oggi il velo non dice piá niente, non Å segno di niente, se non in qualche<br />

cultura. Nella nostra cultura e nel nostro ambiente esso non Å piá segno e<br />

quindi portarlo o non portarlo non ha piá alcun significato.<br />

Non portare piá il velo significa forse che Å anche finito il tempo del principio<br />

teologale che sta alla base di una tale usanza? Niente affatto. La veritÖ rimane,<br />

non rimane perà la forma storica di tradurla concretamente in atto.<br />

ä della donna come Å dell’uomo vivere il loro giusto rapporto in conformitÖ alla<br />

volontÖ di Dio. Per questo l’uno e l’altra devono rivestirsi di tanta umiltÖ, non<br />

umiltÖ dell’uno verso l’altra, ma umiltÖ dell’uno e dell’altra nei confronti di Dio.<br />

Solo quando l’uomo e la donna avranno trovato il loro giusto posto dinanzi a<br />

Dio, lo avranno anche trovato dinanzi a loro stessi.<br />

Oggi purtroppo Dio non Å piá nel cuore nÇ della donna e nÇ dell’uomo e per<br />

questo nÇ la donna ha trovato il suo posto dinanzi all’uomo, nÇ l’uomo lo ha<br />

trovato dinanzi alla donna.<br />

Si vive una conflittualitÖ permanente a causa della perdita dell’umiltÖ<br />

fondamentale, che Å e deve essere umiltÖ della creatura dinanzi al suo<br />

Creatore e Signore, dinanzi al suo Dio.<br />

Se l’umiltÖ Å in Cristo ed Å del Figlio che si riconosce tale dinanzi al Padre, se Å<br />

del Figlio che accoglie tutta la volontÖ del Padre e la compie con assoluta<br />

fedeltÖ, fino alla morte e alla morte di croce, chi Å l’uomo, chi Å la donna,<br />

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