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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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avvenuto lo sposalizio tra Cristo e l’anima cristiana. Lo sposalizio domanda che<br />

la vita sia consegnata all’altro, perchÇ Å sua, gli appartiene. Nel battesimo noi<br />

consegniamo la vita a Cristo, perchÇ ne faccia uno strumento d’amore, sia la<br />

nostra vita il suo strumento d’amore, perchÇ Lui possa continuare ad amare<br />

attraverso noi come ha fatto durante la sua vita pubblica. Noi diamo la nostra<br />

vita a Cristo Gesá, Cristo Gesá dona la sua vita a noi, in uno scambio perfetto<br />

di doni. Lui ci dona la sua grazia e la sua veritÖ in abbondanza, noi gli diamo la<br />

nostra volontÖ, il nostro corpo, il nostro spirito, la nostra anima, perchÇ Lui<br />

faccia di noi lo strumento del suo amore nel mondo. Lui fisicamente Å morto per<br />

noi e anche noi fisicamente dobbiamo morire per Lui.<br />

Ripartire dal mistero di Cristo Gesù. Cosâ vista e considerata, la morale<br />

cristiana acquisisce un nuovo spessore: far di un uomo un altro Cristo in terra, o<br />

piá precisamente, fare di un uomo lo strumento di Cristo, il corpo di Cristo,<br />

l’anima di Cristo, il cuore di Cristo, perchÇ possa continuare a compiere l’opera<br />

del Padre fino alla consumazione dei secoli. L’opera del Padre Å una sola:<br />

essere a Lui obbediente fino alla morte e alla morte di croce, compiendo<br />

sempre e in ogni cosa la sua volontÖ. C’Å oggi un minimalismo che riduce l’atto<br />

solo a piccolissime questioni di un rapporto sociale basato ancora su qualche<br />

tradizione da rispettare. Nulla di piá. Cristo Å come se fosse uscito di scena<br />

dall’atto morale. Non dico la sua Parola, dico semplicemente Cristo. Il cristiano<br />

non solo vive senza Cristo, vive come se Cristo fosse un estraneo per lui,<br />

eppure egli Å corpo di Cristo, Å una sola vita con lui, nel battesimo ha contratto<br />

questa unione sponsale, nell’Eucaristia si nutre del suo corpo e del suo sangue<br />

eppure tutta questa ricchezza ontica non si Å ancora trasformata in ricchezza<br />

morale. Bisogna che il predicatore della parola metta ogni attenzione a che<br />

questo avvenga, perchÇ solo Cristo Å il futuro dell’umanitÖ; Å il suo presente e il<br />

suo passato di veritÖ e di grazia. Solo predicando secondo pienezza di fede il<br />

mistero di Cristo che si compie nel cristiano, quest’ultimo riuscirÖ a trovare le<br />

motivazioni valide, serie, teologiche, ascetiche che dovranno condurlo a<br />

divenire lui stesso un altro Cristo sulla terra. Il cristiano deve divenire il Cristo<br />

che attraverso il suo corpo continua a operare sino alla consumazione dei<br />

secoli il mistero della salvezza dell’uomo.<br />

Tempio dello Spirito. C’Å ancora un altro principio che esige un tipo e uno stile<br />

di moralitÖ tra i cristiani. Con il Santo Battesimo il cristiano Å divenuto tempio<br />

dello Spirito Santo, sua Casa, sua Dimora terrena. Lo Spirito Santo Å la SantitÖ<br />

eterna ed increata che discende in una persona, perchÇ tutta la persona diventi<br />

ad immagine, a somiglianza di questa santitÖ divina. Il corpo dell’uomo deve<br />

essere sempre puro, santo, vergine, immacolato, deve in tutto rispecchiare le<br />

qualitÖ divine dell’ospite che lo abita. La moralitÖ allora non Å solo il non fare il<br />

male; diviene esigenza di moralitÖ raggiungere la piá alta perfezione nella<br />

santitÖ, perchÇ lo Spirito di Dio che Å Santo, che Å la SantitÖ stessa di Dio, ora<br />

abita nel suo cuore e vi abita per trasformarlo in una santitÖ sempre piá grande.<br />

Comprati a caro prezzo. Un ultimo principio di moralitÖ che bisogna<br />

considerare Å questo. Noi eravamo morti per il peccato, eravamo figli dell’ira,<br />

condannati alla morte eterna. Gesá Å venuto, ci ha riscattati, ci ha redenti, ci ha<br />

comprati. Ha pagato per noi il riscatto. La nostra vita ora non ci appartiene piá,<br />

noi siamo di Cristo Gesá, Lui ci ha comprati a caro prezzo, a prezzo del suo<br />

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