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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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vecchia natura esplode in noi e ci riconquista alle sue vecchie abitudini, che<br />

sono i frutti dell’uomo vecchio, di quell’uomo che Å figlio di Adamo e del suo<br />

peccato e tale vuole rimanere.<br />

Stima da guadagnare. Chi cammina nella caritÖ di Cristo sa che la sua vita Å<br />

posta sempre dinanzi agli altri, ai quali deve concedere fiducia; da gli altri deve<br />

invece conquistarsela. PerchÇ questo avvenga sono necessari due principi, uno<br />

di fede, l’altro di morale. Con il principio di fede noi sappiamo che ogni membro<br />

della comunitÖ possiede un dono particolare del Signore per l’utilitÖ comune. La<br />

Parola di Dio ci dice che dobbiamo semplicemente lasciarlo fruttificare; se per<br />

ragioni di non sufficiente crescita nella caritÖ, non vogliamo metterci a sua<br />

disposizione, perchÇ il dono fruttifichi al massimo, anche attraverso il sostegno<br />

del nostro dono particolare, Å giusto che noi lasciamo tutta la libertÖ all’altro<br />

perchÇ possa fare cià che il Signore gli ha comandato, con noi, o senza di noi.<br />

Se questo principio di fede non viene osservato e noi poniamo ostacoli sul<br />

cammino di chi Å stato costituito da Dio costruttore del suo regno sulla terra<br />

attraverso un particolare dono del suo Santo Spirito, noi siamo responsabili<br />

dinanzi al Signore di ogni conversione non avvenuta, di ogni santificazione<br />

evitata, o rallentata, di ogni peccato che l’altro commette nella comunitÖ a<br />

causa della resistenza che abbiamo opposto al giusto, al servo del Signore,<br />

nella sua volontÖ di obbedire a Dio. Il nostro peccato potrebbe essere anche<br />

contro lo Spirito Santo, senza piá remissione, se gli impedimenti si trasformano<br />

in impugnazione della veritÖ conosciuta, in invidia della grazia altrui. Se invece<br />

non abbiamo semplicemente dato il nostro aiuto, noi siamo rei di omissione.<br />

Anche di questo peccato dobbiamo rendere conto al Signore. Questo peccato<br />

rallenta terribilmente l’edificazione del regno di Dio sulla terra, perchÇ priva il<br />

dono dell’altro di tutto quell’apporto di veritÖ, di grazia e di santitÖ che Å il nostro<br />

dono negato e che ci era stato dato proprio per aiutare il dono dei fratelli a<br />

fruttificare il cento per uno. ä come se noi fossimo la terra e negassimo ad un<br />

chicco di grano di poter germogliare in noi e di produrre frutti in abbondanza.<br />

L’altro principio, quello morale, che riguarda la fiducia che dobbiamo meritare<br />

dagli altri, vuole che in ogni cosa ci presentiamo come un vero modello da<br />

imitare; domanda che siamo esemplari in prudenza, in giustizia, in fortezza, in<br />

caritÖ, in semplicitÖ e in ogni altra virtá. L’altro ci deve vedere come uomini di<br />

Dio e solo constatando la nostra appartenenza al Signore ci accorderÖ la sua<br />

fiducia, necessaria per lavorare in comunione nell’unica vigna del Signore<br />

Gesá.<br />

Bisognosi dell’altro. Dell’altro abbiamo sempre bisogno. San Paolo ci esorta<br />

ad apprezzare tutti coloro che nella comunitÖ si contraddistinguono, tutti coloro<br />

che conosciamo che amano il Signore e che sono disposti a dare la loro vita per<br />

la diffusione del Vangelo sulla terra. ä giusto che noi tutti conosciamo il valore<br />

di ogni presenza che c’Å nella comunitÖ; ma soprattutto che apprezziamo ogni<br />

presenza santa, ogni persona che porta nella comunitÖ la luce della veritÖ di<br />

Cristo Gesá e la caritÖ del Padre, assieme ad ogni altro dono dello Spirito<br />

Santo. Su questo ci dobbiamo tutti impegnare, ma prima Å giusto che ci si formi<br />

a pensare secondo il pensiero di Dio e non secondo lo stile e la mentalitÖ degli<br />

uomini. Pensare secondo il pensiero di Dio vuol dire pensare secondo la fede,<br />

la quale ci insegna che ogni altra persona ci Å data da Dio perchÇ noi possiamo<br />

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