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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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ormai questo Å l’agire universale nel quale ci muoviamo. Decidiamo noi cosa<br />

fare e quando farla e poi vorremmo obbligare lo Spirito di Dio a governare la<br />

nostra azione e i nostri pensieri che sono fuori della volontÖ del Padre nostro<br />

che Å nei cieli.<br />

La specificitÖ di una vocazione deve essere riconosciuta a livello ecclesiale, ma<br />

prima che venga riconosciuta a livello di comunitÖ, Å giusto che sia la persona a<br />

chiedere allo Spirito del Signore che gli manifesti cosa il Signore vuole da lui e<br />

dove e secondo quali modalitÖ storiche compiere quanto il Signore desidera.<br />

Paolo Å certo. La sua vocazione e missione Å quella di predicare il Vangelo e<br />

deve predicarlo non in una sola comunitÖ o in una sola regione, deve<br />

comunicarlo tra i pagani. Ogni pagano, cioÅ quanti non sono discendenza di<br />

Abramo e sua stirpe, devono poter ascoltare dalla sua voce la proclamazione<br />

del Vangelo della grazia. Per questo egli si ferma in un luogo il tempo<br />

necessario per annunziare il Vangelo, per il resto, iniziando dal battesimo, ci<br />

sono altri cui il Signore ha conferito questo incarico e saranno loro ad<br />

amministrarlo.<br />

Anche le modalitÖ della predicazione sono essenziali allo svolgimento della<br />

missione. Missione e modalitÖ sono un’unica cosa. Separare la missione dalle<br />

modalitÖ, svolgere le modalitÖ ma non la missione, o viceversa, svolgere la<br />

missione ma non secondo le modalitÖ dettate dal Signore; anche questo Å<br />

compiere un’opera vana.<br />

Quali sono le modalitÖ che Paolo ha ricevuto dal Signore e che deve sempre<br />

abbinare alla sua missione? Sono quelle di predicare il Vangelo, non perà con<br />

un discorso sapiente, perchÇ non venga resa vana la croce di Cristo.<br />

Con questa sua affermazione Paolo ci vuole insegnare che tra la croce di Cristo<br />

e il cuore nel quale Cristo e la sua croce dovranno essere innalzati non dovrÖ<br />

frapporsi alcun’altra realtÖ creata, neanche la realtÖ di una parola sapiente,<br />

saggia, creata dall’uomo per abbellire la croce, o lo stesso Crocifisso.<br />

Rendere vana la croce di Cristo Gesá vuol dire renderla inoperosa, inefficace<br />

nel cuore e nella vita dell’uomo.<br />

Renderla vana Å svuotarla del suo significato di salvezza, ma anche del suo<br />

ruolo che essa deve svolgere nel cristiano e nel mondo.<br />

Il ruolo della croce Å quello di rendere il cuore crocifisso dell’uomo in tutto simile<br />

al cuore Crocifisso di Cristo che fu squarciato dalla lancia e dal quale uscirono<br />

sangue e acqua.<br />

Quando il cuore del cristiano sarÖ crocifisso sul Golgota del mondo e anche da<br />

esso sgorgherÖ l’acqua della salvezza, a causa dell’intera vita offerta e<br />

sacrificata al Signore, solo in questo momento la croce non Å stata resa vana<br />

per lui.<br />

Per lui ha acquistato tutto il suo significato di martirio, di sacrificio, di oblazione,<br />

di totale consegna nell’obbedienza a Dio.<br />

Se solo una parola in piá, detta con tutta quella dottrina che gli uomini sogliono<br />

mettere nelle loro cose, dovesse in qualche modo rendere vana, o meno<br />

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