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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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La prudenza regola l’uso della libertÖ, restringendo il campo della sua azione,<br />

fino a togliere del tutto la libertÖ nell’azione, quando cià che stiamo per fare<br />

dona scandalo al fratello, o in qualche modo ne turba il suo cammino spirituale.<br />

[10]Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio<br />

di idoli, la coscienza di quest'uomo debole non sarà forse spinta a<br />

mangiare le carni immolate agli idoli?<br />

Quanto finora detto, Paolo lo illustra con un esempio.<br />

Uno ha la scienza, sa che gli idoli non esistono; se ne va in un tempio<br />

consacrato agli idoli e ne mangia la carne. Questa azione che in se stessa<br />

potrebbe essere innocua, non diviene per l’altro, che non ha la stessa scienza,<br />

occasione di imitazione e quindi di peccato?<br />

Un’azione di per sÇ insignificante si rivela, nell’imprudenza, causa di un duplice<br />

peccato. Peccato di scandalo per colui che ha la scienza. Egli ha mangiato<br />

carne immolata agli idoli in un tempio di idoli dinanzi a un fratello che ancora<br />

crede nell’esistenza degli idoli.<br />

Peccato contro la coscienza da parte di colui che si Å lasciato attrarre dalla<br />

libertÖ dell’altro. Anche lui ha mangiato la carne consacrata agli idoli, idoli che<br />

per lui esistono.<br />

A causa della sua coscienza non formata, ancora debole, lui Å entrato in<br />

comunione con gli idoli e ha commesso un grave peccato di idolatria.<br />

Quanto Paolo dice bisogna che venga tolto dalla cornice storica della carne<br />

immolata agli idoli e posto su un piano piá vasto, che Å quello della coscienza<br />

formata degli uni e non formata degli altri, della coscienza forte per alcuni e<br />

debole per altri.<br />

Quando si entra in questo vastissimo campo della scienza e della coscienza,<br />

allora ogni piccola cosa, anche la piá insignificante, potrebbe divenire motivo di<br />

scandalo per i fratelli piá piccoli nella fede.<br />

Spetta ad ognuno sapere come agire, misurare le sue azioni, comporsi nei suoi<br />

gesti, valutare ogni sua operazione, pesare ogni sua parola. Niente che Å in lui<br />

o che lui compie, o dice, deve divenire motivo di scandalo per il fratello piá<br />

piccolo.<br />

L’attenzione, la ponderazione, la valutazione del proprio operato non deve<br />

essere fatta solo a partire dalla propria scienza e coscienza, ma prendendo in<br />

seria considerazione lo stato spirituale dell’altro, dinanzi al quale agiamo,<br />

operiamo, parliamo.<br />

Questa norma obbliga sempre; non ci sono deroghe, non esistono sospensioni<br />

per questa legge. La perfezione a cui Cristo Gesá ci chiama lo esige; il nostro<br />

amore per Cristo ce lo obbliga sempre.<br />

Chi ama Cristo Gesá, chi si ama in Cristo Gesá, chi in Cristo Gesá ama il<br />

fratello, non puà fare a meno di vivere secondo la piá stretta osservanza di<br />

questa norma.<br />

[11]Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il<br />

quale Cristo è morto!<br />

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