PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

del metro di giudizio, deve astenersi da ogni pronunciamento. Deve solo
accogliere nel suo cuore quanto viene detto, operato, comandato, pregando il
Signore perchÇ si degni di rendere intelligibile alla mente quanto visto,
ascoltato, sentito.
La sua certezza dovrÖ essere una sola: non comprendo, ma credo; non giudico,
obbedisco, ascolto. Questa Å la sola modalitÖ di rapportarsi con un uomo
spirituale. Tutte le altre forme sono tentazione per noi, perchÇ ci conducono a
giudicare cià che non Å giudicabile e a condannare cià che non Å condannabile,
perchÇ compiuto o proferito con criteri dello Spirito di Dio, mentre noi siamo
ancora governati e guidati dallo spirito del mondo.
[16]Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo
dirigere? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.
La citazione Å di Isaia (40,12-14). Il profeta cosâ dice: “Chi ha misurato con il
cavo della mano le acque del mare e ha calcolato l'estensione dei cieli con il
palmo? Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra, ha pesato con la
stadera le montagne e i colli con la bilancia? Chi ha diretto lo spirito del Signore
e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti? A chi ha chiesto consiglio,
perchÅ lo istruisse e gli insegnasse il sentiero della giustizia e lo ammaestrasse
nella scienza e gli rivelasse la via della prudenza?”.
Dinanzi a Dio Creatore e Signore l’uomo deve restare muto, in silenzio. La
scienza dell’Altissimo non si puà misurare. Essa Å troppo alta, troppo profonda,
troppo grande, immensa, divina, eterna perchÇ l’uomo possa pretendere di
poter offrire un qualche suggerimento a Dio su come agire, comportarsi,
rivelarsi, o manifestarsi, sul come risolvere concretamente un problema anche
materiale dell’uomo.
Dio Å al di lÖ dell’uomo e la sua sapienza non si puà misurare. Neanche
l’estensione dell’universo sarebbe in grado di contenere la sapienza, la
saggezza, la scienza di Dio.
All’uomo non resta che mettersi in umiltÖ, farsi povero dinanzi al Signore,
liberarsi da ogni superbia e orgoglio spirituale.
Per poter camminare con Dio bisogna farsi suoi ascoltatori. ä questa l’unica via
per essere con Dio e raggiungere la vita eterna.
Cià che l’uomo non avrebbe mai potuto conoscere, il Signore si Å degnato di
rivelarglielo, di manifestarglielo, di farglielo conoscere.
Si Å giÖ detto che il Pensiero di Dio Å Cristo Gesá e il pensiero di Cristo Gesá Å
la sua passione, la sua croce.
Il pensiero di Dio Å Cristo Signore, il pensiero di Cristo Signore Å la sua Parola,
sono le sue opere, ma soprattutto Å la sua Croce.
Il pensiero di Dio Å Cristo, il pensiero di Cristo Å la croce. La croce Å la
rivelazione del pensiero di Dio in Cristo Gesá, perchÇ Å la rivelazione del
mistero dell’amore di Dio verso l’uomo. Ora questo pensiero, questo mistero
Dio lo ha dato all’uomo; l’uomo Å entrato in possesso del pensiero di Dio, Cristo
Gesá, del Pensiero di Cristo Gesá, il suo amore crocifisso. Questo deve
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