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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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e cioÅ nella potestÖ che egli ha dato ai suoi apostoli di fare altrettanto, di fare il<br />

suo corpo, di farlo in sua memoria.<br />

L’Apostolo, e i presbiteri, che fanno cià che ha fatto Cristo nel Cenacolo,<br />

devono farlo non solo sacramentalmente, ma anche fisicamente. L’Eucaristia Å<br />

l’amore di Cristo fino alla fine, ma senza fine, poichÇ Å, il suo, amore eterno che<br />

accompagna i suoi discepoli fino alla consumazione dei secoli. Questo amore<br />

passa per Cristo attraverso il dono della vita fisica per loro, cosâ dicasi anche<br />

dei suoi apostoli e presbiteri.<br />

Costoro devono fare cià che Cristo ha fatto, devono farlo in sua memoria, lo<br />

devono fare sacramentalmente, ma anche fisicamente, poichÇ loro agiscono nel<br />

nome e nella persona di Cristo, Cristo Å il crocifisso per amore e loro devono<br />

lasciarsi crocifiggere per amore. Celebrano l’Eucaristia per i fratelli, ma<br />

facendosi anche Eucaristia, dono d’amore per la loro salvezza.<br />

Questo significa esattamente: fate questo in memoria di me. Gli apostoli devono<br />

essere memoria viva del sacrificio di Cristo, memoria visibile, memoria storica,<br />

memoria che accompagna il cammino dell’umanitÖ nel tempo. Cià che Cristo ha<br />

fatto una volta per tutte, loro devono farlo ogni giorno, lo devono fare perchÇ<br />

sono una cosa sola e un solo mistero con Cristo Gesá, sono un solo mistero di<br />

morte e di vita per la redenzione dell’umanitÖ.<br />

[25]Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo:<br />

«Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta<br />

che ne bevete, in memoria di me».<br />

Cià che Gesá fece per il pane, ora lo fa per il Calice. Compie sul calice gli stessi<br />

gesti che per il pane. Cambiano perà le parole.<br />

Il corpo Å quello del sacrificio. Gesá fa del suo corpo un vero sacrificio di<br />

espiazione e di comunione.<br />

Ogni sacrificio nell’Antica Legge comportava la morte violenta dell’animale che<br />

veniva sacrificato. Facendo del suo corpo un sacrificio, Gesá anticipa la sua<br />

morte in croce, dichiara anche quale sarebbe stata la sua fine. Egli sarebbe<br />

stato fatto un sacrificio di espiazione e di comunione a favore del genere<br />

umano.<br />

Il sangue Å la nuova alleanza tra Dio e l’umanitÖ. Il sangue nell’Antica Legge<br />

era la vita. Una sola vita univa Dio e il popolo. Questa vita era mantenuta viva<br />

dalla Parola osservata, dai comandamenti messi in pratica, vissuti. Altrimenti<br />

anche questa vita diveniva una vita di morte.<br />

Nell’Antica Legge il sangue veniva asperso. La comunione avveniva per<br />

contatto. Il sangue toccava Dio e il popolo; Dio era simboleggiato dall’altare sul<br />

quale il sangue veniva versato, sul popolo invece veniva asperso. Cosâ Dio e<br />

l’uomo, Dio e il popolo erano uniti da un patto di sangue, da una sola vita, un<br />

solo amore, una sola volontÖ, una sola obbedienza.<br />

Con Cristo il sangue viene versato per la nuova alleanza. Viene anche bevuto.<br />

Non Å perà il sangue dei vitelli e dei capri che unisce Dio e il popolo. Questa<br />

volta Å veramente il sangue di Dio che unisce il popolo a Dio, ma non per<br />

contatto, per aspersione, bensâ per assunzione. Il discepolo di Gesá Å invitato a<br />

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