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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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[19]Ma verrò presto, se piacerà al Signore, e mi renderò conto allora non<br />

già delle parole di quelli, gonfi di orgoglio, ma di ciò che veramente sanno<br />

fare,<br />

Paolo ha in animo di tornare a Corinto, vuole constatare di persona la<br />

condizione spirituale e morale della comunitÖ.<br />

La sua vita sappiamo, perà, che non Å nella sua volontÖ, bensâ nel comando del<br />

Signore. Lui si recherÖ a Corinto se piacerÖ al Signore, se il Signore glielo<br />

comanderÖ; se il Signore vorrÖ per lui altre cose, Å giusto che faccia altre cose.<br />

In questo Paolo Å di Maestro ad ogni discepolo del Signore. Ognuno che voglia<br />

seguire Gesá deve avere nel cuore un solo desiderio: fare la sua volontÖ in<br />

tutto, lasciarsi muovere totalmente, in ogni cosa, dal suo Santo Spirito.<br />

C’Å in questa affermazione di Paolo una visione teologale della stessa missione<br />

e dei tempi e modi della sua attuazione. La presenza dell’apostolo di Gesá in<br />

una comunitÖ deve essere considerata una grazia particolare dello Spirito<br />

Santo.<br />

Lo Spirito Santo conosce tempi e momenti necessari ad una comunitÖ per<br />

impiantarsi nel Vangelo. Poi l’apostolo deve recarsi altrove, perchÇ altri hanno<br />

bisogno di lui, della sua parola, dei suoi insegnamenti e lui deve recarsi dove lo<br />

Spirito ha stabilito per lui, perchÇ Å lâ il luogo della salvezza.<br />

Se la Chiesa vuole avere incidenza nel mondo deve mettersi in ascolto dello<br />

Spirito; se l’apostolo del Signore vuole portare salvezza tra gli uomini deve<br />

mettersi in ascolto dello Spirito. ä Dio che decide i tempi di grazia per ciascuno<br />

e mai l’uomo. Quando invece l’uomo si sostituisce a Dio, decide lui per il<br />

Signore, in questo caso la sua vita non Å piá uno strumento di salvezza, perchÇ<br />

non Å lo Spirito che decide i tempi di grazia e di conversione per il mondo<br />

intero.<br />

Nella visione teologale della missione deve essere sempre lo Spirito a<br />

governare il missionario, Å sempre lui suggerire i tempi e i momenti di stare in<br />

un luogo e quelli di partire per altri luoghi, perchÇ anche gli altri hanno bisogno<br />

della grazia di Dio e della sua veritÖ.<br />

La verifica della veritÖ di una comunitÖ non Å sulle parole che si dicono, ma<br />

sulle opere che si compiono. Le parole non servono a Dio, a Dio servono le<br />

opere. Le opere che attestano lo stato di salute spirituale e morale di una<br />

comunitÖ sono la realizzazione della parola di Gesá, sono il compimento nella<br />

nostra vita del suo Vangelo.<br />

FinchÇ una sola parola di Gesá cade a vuoto nella comunitÖ, la sequela non Å<br />

perfetta, manca in essa qualcosa di essenziale che bisogna aggiungere.<br />

Le parole tutti le possono dire, ma per Paolo le parole nascono dall’orgoglio e<br />

dalla superbia dell’uomo. Le opere di Vangelo invece nascono dalla sua fede e<br />

dalla sua obbedienza a Cristo Signore.<br />

[20]perché il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza.<br />

In questo versetto Å racchiuso il grande principio di discernimento della veritÖ<br />

della nostra appartenenza al Regno di Dio.<br />

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