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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Stare a cià che Å scritto dovrebbe e potrebbe significare rimanere nella pura<br />

veritÖ, nella semplicitÖ delle cose; potrebbe voler dire non dare altro significato<br />

alle cose se non quello che si vede e si legge nelle cose.<br />

Paolo vuole che nella ComunitÖ di Corinto vi sia un altro spirito e cioÅ lo spirito<br />

della semplicitÖ, della purezza del cuore, della rettitudine delle intenzioni, del<br />

non giudizio, della ricerca della veritÖ, del compimento della volontÖ di Dio, del<br />

dare a Dio cià che Å di Dio e all’uomo cià che Å dell’uomo.<br />

Ci vuole un altro cuore, un’altra mente, un altro spirito, un altro sentimento,<br />

un’altra essenza se si vuole essere comunitÖ di Cristo Gesá. Occorre che vi<br />

regni lo stesso cuore i Cristo, il suo Spirito Santo, la sua anima purissima, la<br />

sua volontÖ sempre orientata al compimento della volontÖ di Dio, i suoi<br />

sentimenti di umiltÖ e di mitezza, la sua povertÖ in spirito e la sua grande<br />

misericordia. Questo Paolo vuole per la comunitÖ di Corinto e questo chiede<br />

che essi facciano sempre.<br />

ä Cristo lo “Scritto” cui devono attenersi, perchÇ Cristo Å la Scrittura di Dio per<br />

ogni uomo di ogni tempo, Å la Lettera di Dio per tutti i credenti in Lui, Å quella<br />

Lettera d’amore e di veritÖ che Dio ha scritto ad ogni uomo perchÇ creda nel<br />

nome del suo Figlio Unigenito e in Lui diventi un vero figlio, in tutto come il suo<br />

Figlio Unigenito del quale Å divenuto un solo corpo e una sola vita.<br />

Gonfiarsi di orgoglio Å attribuirsi l’opera di bene; vedere l’opera di bene in se<br />

stessa e darle un giudizio di superioritÖ per rapporto alle altre, mettendo la<br />

persona che l’ha compiuta, cioÅ se stessi, al di sopra delle altre in ragione<br />

dell’opera che Å giudicate superiore alle altre.<br />

ä questo un meccanismo perverso che fa somigliare l’uomo a satana e non ha<br />

Cristo. Questo meccanismo di peccato bisogna che venga estirpato dal nostro<br />

cuore, altrimenti ci sarÖ sempre il pericolo imminente di peccare contro il<br />

Signore e contro i fratelli; c’Å sempre il rischio di distruggere la comunitÖ, o il<br />

tempio santo di Dio, anzichÇ edificarlo e innalzarlo sull’unico fondamento che Å<br />

Cristo Signore. L’orgoglio, che nasce dalla superbia, Å il piá grave dei peccati<br />

che possano albergare nel cuore dell’uomo. Per un atto di orgoglio si puà<br />

distruggere il bene costruito con anni e anni di duro lavoro e di sacrificio. Tanto<br />

Å possente l’orgoglio nel nostro cuore; tanta grande Å la sua forza di distruzione<br />

del bene secondo Dio.<br />

Paolo non vuole che i Corinzi si lascino prendere dall’orgoglio e per questo li<br />

ammonisce a rimanere a cià che Å scritto e lo scritto cui devono sempre<br />

guardare Å Cristo e questi crocifisso.<br />

[7]Chi dunque ti ha dato questo privilegio? Che cosa mai possiedi che tu<br />

non abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non<br />

l'avessi ricevuto?<br />

In questo versetto vengono proposti alla nostra riflessione tre principi morali che<br />

devono essere e rimanere sempre a fondamento della nostra vita spirituale, sia<br />

che agiamo da soli, sia che lavoriamo nella ComunitÖ, assieme agli altri. Il<br />

privilegio Å quello di giudicare gli altri, o di inorgoglirsi. Nessuno ha ricevuto<br />

questa esenzione da Dio, nessuno Å stato sciolto dall’obbligo di non inorgoglirsi<br />

e di non giudicare.<br />

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