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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Se la vocazione cristiana Å quella di imitare Cristo Gesá, che Å venuto non per<br />

essere servito, ma per servire e dare la vita in riscatto per i molti, non deve egli<br />

dare l’intera sua vita e non solo qualche rinunzia per l’utilitÖ dei fratelli?<br />

Tutto cambia nelle relazioni quando si vive secondo la piá pura essenza di<br />

Cristo e di quella vocazione che Lui ci ha lasciato. Tutto invece diviene motivo<br />

di utilitÖ propria se si guarda a partire dal nostro cuore, dal nostro egoismo,<br />

dalla nostra superbia. In questo caso non si segue piá Cristo sulla via della<br />

croce, non si segue piá il nostro Maestro e Signore che ci chiede di rinnegare<br />

noi stessi se vogliamo seguire lui.<br />

Il rinnegamento di noi stessi non Å forse la rinunzia ai nostri pensieri, alla nostra<br />

utilitÖ per assumere i pensieri di Cristo Gesá e cercare l’utilitÖ di salvezza e di<br />

redenzione per i fratelli? ä questa la nuova via che Cristo Gesá Å venuto ad<br />

insegnarci. ä anche questa la nuova via che il cristiano deve percorrere se<br />

vuole raggiungere il regno dei cieli; se vuole portare nel regno con sÇ il mondo<br />

intero.<br />

[25]Tutto ciò che è in vendita sul mercato, mangiatelo pure senza<br />

indagare per motivo di coscienza,<br />

Posto il principio di base, che deve sempre regolare l’agire cristiano, Paolo<br />

dona ora delle regole di comportamento pratico.<br />

La praticitÖ delle regole serve a liberare le coscienze da ogni turbamento,<br />

specie quelle coscienze che sono scrupolose, oppure che non hanno sviluppato<br />

in se stesse le regole della sana dottrina e del retto comportamento nei<br />

molteplici casi della vita.<br />

La praticitÖ delle regole serve perchÇ la coscienza possa camminare spedita<br />

sulla via della veritÖ e della caritÖ, senza per questo doversi sempre chiedere<br />

se agisca o non agisca secondo il volere di Dio.<br />

Un buon formatore di coscienza, una buona guida spirituale, assieme ai principi<br />

fondamentali di Vangelo e di VeritÖ che deve sempre illuminare la coscienza,<br />

ha bisogno di volta in volta che detti anche delle regole pratiche di morale e di<br />

veritÖ secondo le quali comportarsi nella certezza di veritÖ e di morale di fare<br />

bene ogni cosa.<br />

C’Å una praticitÖ della coscienza che deve essere indicata, manifestata,<br />

altrimenti potrebbe sorgere il dubbio, l’incertezza, l’equivoco, la domanda.<br />

Questo potrebbe portare a prendere delle decisioni che potrebbero rivelarsi piá<br />

grandi della propria conoscenza e del proprio grado di sapienza che<br />

attualmente si possiede.<br />

Chi Å preposto a insegnare la via di Dio Å obbligato quindi a dettare lui, in casi<br />

particolari, come bisogna concretamente comportarsi. Questo deve farlo non<br />

per sostituirsi alla coscienza dei fratelli, ma per manifestare loro la via giusta,<br />

quella via che non vale solo per uno, ma per tutti e che tutti possono<br />

intraprendere sapendo che si agisce secondo veritÖ, anzi secondo la veritÖ del<br />

Vangelo.<br />

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