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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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dello Spirito Santo, razionalmente Å indimostrabile. Bisogna solo accettarla per<br />

fede, cosâ come per fede Å stata donata.<br />

Questa veritÖ di fede, o questo annunzio del mistero finale che si compirÖ in<br />

noi, potrebbe avvalorare la tesi di coloro che vogliono che la Madre di Dio non<br />

sia morta, ma trasformata.<br />

Se la trasformazione senza la morte Å possibile per gli altri uomini, tanto piá<br />

potrÖ essere possibile e conveniente per la Madre del Signore, per Colei che ha<br />

dato la vita alla Vita eterna e alla Luce che Å la vita di ogni uomo.<br />

A questo motivo si aggiunge l’altro: quello della morte e del martirio dell’anima<br />

che la Madre di Gesá ha subito sul Calvario, ai piedi della croce.<br />

La morte fisica non aggiungerebbe nulla a quella morte, quanto al compimento<br />

del mistero della redenzione in Lei, perchÇ la vera morte di Maria Å quella sul<br />

Golgota assieme al suo Figlio Gesá.<br />

[52]in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba;<br />

suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo<br />

trasformati.<br />

Cià che avverrÖ nell’ultimo giorno, avverrÖ in un istante, senza che l’uomo<br />

neanche se ne accorga.<br />

Gesá usa l’immagine del baleno che guizza da oriente ad occidente. Non c’Å,<br />

c’Å, non c’Å piá. ä l’istante che segna il passaggio dal tempo all’eternitÖ.<br />

L’immagine della tromba Å frequente nella Bibbia. Essa serve per avvisare, per<br />

chiamare, per impartire un ordine. Nell’ultimo giorno l’ordine di Dio che si udrÖ<br />

attraverso la tromba (Å questa una immagine – la realtÖ non sapremo quale<br />

sarÖ), Å quello di uscire dai sepolcri e presentarsi dinanzi al Signore per il<br />

giudizio finale.<br />

A questo giudizio ci presenteremo come persone, ci presenteremo nella nostra<br />

entitÖ completa di anima e di corpo, ci presenteremo per ricevere il giudizio<br />

eterno.<br />

Non ci presenteremo perà con il nostro corpo di carne, ci presenteremo con il<br />

corpo della risurrezione, con il nostro corpo reso tutto spirituale. ä questa la<br />

trasformazione di cui si parla in questo versetto e negli altri.<br />

Questo corpo Å un corpo incorrotto, Å un corpo che non si corrompe, Å il nostro<br />

corpo definitivo, eterno. Saremo eternamente cià che saremo nell’ultimo giorno<br />

nel momento della nostra risurrezione.<br />

La nostra vocazione non Å al nulla. Essa Å invece alla trasformazione, a<br />

rivestirci di spirito per tutta l’eternitÖ, a rivestire la nostra immortalitÖ. Saremo<br />

cosâ per tutti i secoli dei secoli.<br />

[53]E` necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di<br />

incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.<br />

Per entrare nell’eternitÖ, bisogna che avvenga questa trasformazione. Non si<br />

puà vivere eternamente con un corpo di carne e di sangue. Il sangue e la carne<br />

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