PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

autentica testimonianza a Cristo Risorto e alla sua grande potenza di amore
che opera in lui.
Il fondamento della nostra fede Å in noi e fuori di noi; non puà essere in noi
solamente, ma neanche fuori di noi solamente. Deve essere in noi e fuori di noi;
deve essere la nostra storia vissuta prima dell’incontro con Cristo e dopo
l’incontro con lui.
[10]Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non
è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di
Dio che è con me.
L’umiltÖ di Paolo confessa cosa lui era prima dell’incontro con Cristo. Un
persecutore della Chiesa di Dio.
La sua stessa umiltÖ perà vuole che confessi cià che Dio ha fatto in lui. Non cià
che lui ha fatto in Dio, ma cià che Dio ha fatto in lui.
Tutto in lui Å per grazia. ä stata la grazia a farlo divenire cià che lui attualmente
Å. Questa grazia in lui non Å stata vana, cioÅ non Å stata versata vanamente nel
suo cuore, nella sua anima, nella sua mente.
Egli l’ha messa subito a frutto; l’ha fatta fruttificare il cento per uno, nella
maniera piá abbondante.
Il suo modo di lavorare, o meglio di far fruttificare la grazia, Å stato tanto grande
che egli puà affermare di aver finora faticato piá di tutti loro.
Veramente Paolo ha consegnato la vita al Vangelo e non ha piá tenuto per sÇ
un solo attimo, una sola ora, un solo giorno.
Tutto Å in lui di Cristo Gesá: cuore, mente, anima, spirito, corpo. Tutto Å stato
consegnato a Lui per il ministero e il servizio del Vangelo. Tutto Å stato dato a
Dio perchÇ per suo mezzo la lieta novella risuonasse nel mondo intero.
Anche questo dono di sÇ, totale, per il Vangelo non Å un merito ascrivibile a
Paolo, Å invece un frutto della grazia di Dio che Å stata versata in lui.
Paolo altro non ha fatto che lasciare piena libertÖ alla grazia. Egli si Å
consegnato alla grazia di Dio, si Å fatto servo della grazia. Quando la grazia ha
piena libertÖ in noi di agire, essa si trasforma in potenza inarrestabile,
invincibile, diviene una potenza capace di cambiare il mondo.
Anche questa Å testimonianza a Gesá Risorto. Anche la proclamazione della
forza della grazia Å Vangelo di Dio, perchÇ poggiata interamente sulla potenza
di Cristo Risorto che opera mediante la sua grazia nel cuore degli uomini.
[11]Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
Con questo versetto Paolo si ricongiunge a quanto ha affermato all’inizio di
questo capitolo.
La predicazione che i Corinzi hanno ricevuto e sulla quale hanno fondato la loro
fede non Å l’opera di uno solo. Essa Å l’opera corale di tutti gli Apostoli,
dell’intera Chiesa e di quanti il Signore ha chiamato e li ha costituiti ministri della
sua Risurrezione. Non Å una voce isolata quella che annunzia che Cristo Å
risorto, non Å neanche un fatto secondario l’annunzio della risurrezione. La
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