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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Se manca la frutticazione dell’uomo, il dono ricevuto diviene come un seme che<br />

cade sulla strada. Esso viene mangiato dagli uccelli del cielo prima ancora che<br />

riesca a toccare il suolo. Questo deve significare per tutti noi una cosa sola: Dio<br />

dona la sua grazia, dona la sua veritÖ, elargisce il suo amore e la sua<br />

misericordia. ä dovere di ogni uomo non solo accogliere questo dono gratuito<br />

della misericordia del Padre, quanto di farlo sviluppare al sommo nel suo cuore<br />

e nella sua vita.<br />

ä anche dovere di ogni uomo donare il dono di Dio, ma non donarlo come<br />

semplice dono. Lo si deve donare allo stesso modo del chicco di grano che<br />

cade in terra, muore e produce molto frutto. Dobbiamo accogliere il dono di Dio,<br />

farlo fruttificare dentro di noi, il frutto del dono di Dio deve essere dato agli altri.<br />

Se questo avviene, noi camminiamo verso l’acquisizione della santitÖ, altrimenti<br />

il nostro cammino Å vano e la nostra opera cristiana sterile. Per essa non<br />

vengono generati figli a Dio secondo la fede, la caritÖ e la speranza.<br />

E cosâ Dio dona al mondo grazia e pace, grazia su grazia e pace su pace. Ma<br />

anche l’uomo deve donare al mondo la grazia e la pace. Lo potrÖ fare se Å<br />

inserito pienamente in Cristo e se opera perchÇ la sua parola trasformi<br />

interamente la sua vita.<br />

Solo la realizzazione della Parola in noi fa sâ che anche noi possiamo essere in<br />

Cristo, per Cristo e con Cristo, datori strumentali della sua grazia e della sua<br />

veritÖ e attraverso di esse operare per la conversione dei cuori e per la<br />

salvezza di molte anime.<br />

RINGRAZIAMENTO<br />

[4]Ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio<br />

che vi è stata data in Cristo Gesù,<br />

Paolo sa che tutto Å dono di Dio; tutto discende dalla sua misericordia; tutto<br />

proviene dal suo amore eterno per l’uomo. Questa veritÖ non deve mai essere<br />

dimenticata, mai ignorata, mai si deve offuscare nel cuore.<br />

Questa veritÖ si deve trasformare in ringraziamento, in benedizione, in un inno<br />

perenne di lode al Signore.<br />

Paolo non solo ringrazia il suo Dio per quanto per lui ha fatto, poichÇ lo ha<br />

ricolmato della sua grazia e della sua veritÖ. Egli continuamente ringrazia Dio<br />

anche per tutti coloro che sono stati arricchiti dalla sua grazia e dalla sua veritÖ.<br />

Ringrazia Dio a motivo della grazia di Dio che Å stata data loro in Cristo Gesá.<br />

Bisogna chiedersi perà qual Å la ragione di questo ringraziamento, quale la<br />

causa che lo pone in essere e questo perchÇ anche noi ci convinciamo a<br />

iniziare quell’inno perenne e continuo di ringraziamento che Å dovuto al nostro<br />

Dio non solo per la grazia che ha concesso a noi, ma anche per la grazia<br />

concessa ai nostri fratelli.<br />

Prima di tutto bisogna richiamare alla mente quanto giÖ detto: ogni grazia non<br />

solo Å per Cristo, ma Å anche in Cristo, per il suo sacrificio ci Å stata donata, nel<br />

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