PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

si impregna nell’uomo fino a condizionarlo in un modo irreparabile, Dio Å venuto
incontro all’uomo. Gli ha rivelato la sua legge, che sono i dieci comandamenti.
Sono le due tavole la legge universale della vita. Chi vuole ritrovare la sua
veritÖ deve iniziare con il praticare quanto Å scritto nella legge santa di Dio.
Appare, cosâ, chiara la prima differenza che esiste tra la moralitÖ pagana e
quella cristiana. Non tutti i pagani hanno evidente al loro spirito tutti e dieci i
comandamenti. I cristiani invece hanno come fondamento del loro essere
proprio i diedi comandamenti, la cui osservanza Å richiesta da Dio perchÇ
l’uomo inizi il suo cammino di avvicinamento alla veritÖ della salvezza. Oltre i
comandamenti Dio, in Cristo, ha dato il suo santo Vangelo, che Å la legge
perfettissima della veritÖ dell’uomo. La morale cristiana diviene pertanto
osservanza del Vangelo, obbedienza ad ogni sua parola, diviene esistenza
modellata sulla Parola di Gesá, la quale non esclude i dieci comandamenti.
Questi sono la base d’inizio per l’innalzamento dell’edificio spirituale del
cristiano. Cosa il Vangelo? ä la legge suprema della veritÖ, perchÇ Å la legge
non del rispetto degli altri, di Dio e di se stessi, bensâ del dono di se stessi, per
amore, a Dio e ai fratelli fino alla morte di croce. La moralitÖ cristiana Å il dono
di se stessi a Dio, perchÇ Dio possa amare gli altri suoi figli con la stessa
intensitÖ di amore che ha riscontrato in Cristo Gesá, il suo Verbo eterno fattosi
carne nel seno della Vergine Maria.
La presenza in spirito. La presenza in spirito Å una particolare grazia di Dio,
assai rara in veritÖ. Con essa un uomo, pur vivendo in un posto e in esso
dimorando, Å presente in un altro luogo e vede secondo veritÖ divina tutto
quanto si opera in bene e in male. Questa grazia Å concessa come aiuto
ulteriore a che si possa sempre discernere la veritÖ storica e ricondurla
nell’alveo della veritÖ di fede. Da notare che la presenza in spirito Å piá efficace
che la presenza con il corpo. Quando si Å presenti con il corpo, alcune cose
potrebbero anche sfuggirci, di altre potremmo non comprendere il significato o
le interiori motivazioni, con la presenza in spirito si conosce la cosa cosâ come
si Å svolta e i motivi reali, veri, che l’hanno generata. Con una conoscenza cosâ
perfetta si possono anche prendere delle decisioni adeguate, anche esse
perfette, perchÇ la storia ritorni nella veritÖ della salvezza, sia redenta e
giustificata davanti a Dio e agli uomini.
Il lievito del male. La comunitÖ Å come della farina che si deve impastare. Se
in essa si mette del lievito di male, tutta la pasta rischia di diventare male,
peccato, trasgressione, disobbedienza. Con questo rischio c’Å una sola cosa da
fare: vigilare attentamente che ogni piá piccolo lievito di male venga isolato
dalla comunitÖ e reso innocuo, non facendolo precipitare nella pasta, o
mettendo la pasta in guardia perchÇ non si lasci contaminare dal lievito del
male che la circonda. ä pericolosissimo il male che lasciamo prosperare nella
comunitÖ, ma nessuno vuole rendersene conto. Ci si rende conto solo dopo
che tutta la pasta Å stata fermentata e non c’Å piá alcun rimedio per poter
tornare indietro, se non un invito generale alla conversione e alla fede nel
Vangelo della salvezza. Spetta ai pastori della comunitÖ isolare sempre il male,
combatterlo, difendere gli altri dai suoi attacchi. Se il pastore userÖ vigilanza,
attenzione, fermezza; se saprÖ prendere le decisioni opportune, al momento
giusto, la comunitÖ potrÖ salvarsi, altrimenti il rischio di venire lievitata Å assai
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