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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Come si puà constatare ogni dono per Paolo deve esercitarsi, se viene usato in<br />

pubblico, per l’utilitÖ di tutti, per il bene dell’intera comunitÖ. ä obbligo di<br />

ciascuno far sâ che il suo dono edifichi la comunitÖ e non solo se stesso. Per<br />

questo deve chiedere a Dio di poterlo usare secondo questo principio. Se<br />

l’edificazione della comunitÖ non puà avvenire, allora neanche il dono deve<br />

essere usato pubblicamente. Uno puà usarlo, anzi deve usarlo privatamente,<br />

nel segreto della sua stanza. Lo richiede la stessa finalitÖ del dono dello Spirito<br />

Santo che Å sempre dato per l’utilitÖ comune.<br />

SENZA L’INTERPRETAZIONE à INUTILE<br />

[6]E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il dono<br />

delle lingue; in che cosa potrei esservi utile, se non vi parlassi in<br />

rivelazione o in scienza o in profezia o in dottrina?<br />

Paolo vuole che sul principio e sulla finalitÖ dei doni dello Spirito nessun dubbio<br />

dimori nel cuore dei Corinzi.<br />

Ribadiamo il principio: ogni dono esercitato in seno alla comunitÖ deve produrre<br />

un frutto di edificazione della comunitÖ.<br />

Il dono delle lingue, tanto sospirato e tanto richiesto a Dio dai Corinzi, se non Å<br />

accompagnato dal dono della profezia Å un dono inutile, perchÇ non produce<br />

alcun frutto di vita anche per gli altri.<br />

Tutto questo, Paolo, ora, lo applica a se stesso. Se lui parlasse loro con il solo<br />

dono delle lingue, quale utilitÖ ne avrebbero loro? Nessuna. Avrebbe emesso<br />

un suono in mezzo a loro, ma questo suono non avrebbe portato alcun<br />

giovamento, perchÇ da loro non compreso in quello che Å il suo contenuto.<br />

Al linguaggio estatico Paolo preferisce un altro linguaggio, quello sempre<br />

comprensibile e questo linguaggio puà essere in rivelazione, in scienza, in<br />

profezia, in dottrina.<br />

La profezia sappiamo cosa Å, quale frutto produce. Esso Å il frutto piá nobile,<br />

perchÇ quando essa viene esercitata produce e genera sempre la vita divina in<br />

chi ascolta.<br />

La rivelazione invece Å la manifestazione della volontÖ salvifica di Dio. ä dire<br />

all’uomo cosa Å necessario per ottenere la vita eterna, cosa deve fare per<br />

incamminarsi verso il regno dei cieli, ma anche cosa Å necessario perchÇ si<br />

abbandoni la via del peccato e si percorra quella delle sante virtá.<br />

La scienza Å un linguaggio anch’esso necessario. Per essa entriamo noi nel<br />

mistero di Dio e parliamo dal di dentro. Conosciamo secondo veritÖ e secondo<br />

veritÖ parliamo.<br />

Mentre la rivelazione Å il riferire la Parola di Cristo Gesá, il dirla agli altri cosâ<br />

come Lui l’ha detta o la dice a noi. Uno potrebbe ricevere una rivelazione e<br />

riferirla, o anche attingere dalla rivelazione pubblica e annunziarla. Ci sarebbe<br />

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