PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

che sia religioso, sacro, militare, civile o altra natura, ha poca importanza.
Importante Å che questo potere cresca di giorno in giorno e si consolidi e si
rafforzi sempre di piá. Questa Å la logica che governa il mondo e lo soggioga ed
Å questa logica che ogni giorno innalza croci di odio e di violenza sulla terra.
PerchÇ Paolo afferma che la stoltezza di Dio Å piá sapiente degli uomini, e cià
che Å debolezza di Dio Å piá forte degli uomini?
Qual Å la vera sapienza e qual Å la vera forza? ä vera sapienza quella che
insegna all’uomo la veritÖ su Dio, su se stesso, sull’intero creato. L’uomo, con
tutta la sua sapienza, con l’intelligenza di cui si vanta e ne va fiero non Å riuscito
a penetrare la veritÖ. La sua sapienza non gli consente di conoscere la veritÖ,
anzi la sua sapienza molto spesso gli oscura e gli nasconde la via della veritÖ.
Cristo, invece, Cristo Crocifisso, Å l’unica veritÖ di Dio, l’unica Luce che ci
consente di conoscere Dio, noi stessi e il creato.
ä questo il motivo per cui Paolo afferma che la stoltezza di Dio, che Å Cristo
Crocifisso, Å piá sapiente degli uomini. Da oggi in avanti chi vuole conoscere
Dio, chi vuole conoscere se stesso, chi vuole conoscere il creato, chi vuole
penetrare la veritÖ deve entrare in Cristo, immergersi in Lui, in Lui dimorare per
sempre e dal profondo della sua vita, della sua passione, della sua morte egli
potrÖ finalmente scoprire la veritÖ e con essa illuminare la sua vita.
Inoltre, qual Å la vera forza degli uomini? Per l’uomo la vera forza Å quella che
gli consente di dominare sugli altri, di possedere gli altri, di non essere
dominato dagli altri e di non essere dagli altri posseduto. Il forte Å colui che Å
invincibile. Questa forza non serve all’uomo, non lo salva, non lo innalza.
ä ben misera forza quella che consente ad un uomo di innalzarsi materialmente
o fisicamente sugli altri. La vera forza non Å nÇ quella fisica, nÇ quella
economica, nÇ quella sociale e neanche la forza della scienza e della tecnica.
Queste forze non liberano l’uomo da se stesso, dai suoi peccati, dai suoi vizi,
dal male morale e spirituale che lo avvolge. Non liberano l’uomo dalla sua
ignoranza e dalla sua incapacitÖ a compiere il bene. Non lo liberano dall’invidia,
dalla gelosia. Non aboliscono soprattutto dal suo cuore la superbia che Å la
fonte di ogni altro male. Non tolgono dalla sua natura la concupiscenza che
rende schiavo l’uomo di se stesso.
Questa non Å vera forza, anzi Å proprio debolezza. Invece cià che l’uomo ritiene
debolezza di Dio, la sua croce, Å proprio quella che ha la forza di liberare
l’uomo dal male e di condurlo di bene in bene e di virtá in virtá. ä la croce che
libera l’uomo da se stesso e lo costituisce un servo dei fratelli, lo fa uno che non
Å sulla terra per essere servito, ma uno che vive in mezzo agli altri fratelli per
essere suo amico nella veritÖ, nella giustizia, nella grande caritÖ, nella
speranza; uno che si piega sul male dell’altro al fine di aiutarlo a potersi
ristabilire, ricostituire, risanare.
ä la croce la vera forza e potenza del mondo, perchÇ Å la Croce la salvezza e la
liberazione di ogni uomo da se stesso, dalla sua superbia e dalla sua
concupiscenza. ä la Croce l’unica sapienza di veritÖ e l’unica forza di grazia e di
benedizione. ä la Croce l’unica via per la redenzione dell’uomo, ma Å anche
l’unica luce con la quale l’uomo deve imparare a conoscere se stesso, il mondo
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