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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Questa veritÖ, oggi, non Å piá accettata; si vive come se la morte eterna non<br />

esistesse; si vive come se tutti fossimo giÖ nella gloria del cielo, si vive come se<br />

fossimo giÖ in Cristo, ma senza essere in Cristo su questa terra.<br />

In questo molta responsabilitÖ Å da ascrivere ai predicatori della fede e del<br />

mistero. Sono costoro i piá grandi responsabili dello sfacelo morale al quale noi<br />

assistiamo. Costoro non mettono in guardia l’uomo del pericolo della perdizione<br />

eterna. Costoro annunziano un Cristo inesistente, perchÇ annunziano il Cristo<br />

che non Å il Cristo della fede, il Cristo della veritÖ, il Cristo che Å venuto per<br />

invitarci alla conversione e alla fede nella sua Parola, e questo, per poter<br />

entrare un giorno nel regno del Padre suo.<br />

[54]Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e<br />

questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La<br />

morte è stata ingoiata per la vittoria.<br />

Fino a quel giorno, fino cioÅ al giorno della risurrezione finale, la morte regnerÖ<br />

su questa terra e ingoierÖ ogni uomo.<br />

Quando invece il Signore compirÖ l’ultima sua opera, allora sarÖ la morte ad<br />

essere ingoiata per sempre nella vittoria di Cristo Gesá.<br />

Dopo questo momento, o istante di passaggio dalla storia all’eternitÖ, la morte<br />

non avrÖ piá potere e neanche piá esisterÖ, sarÖ sconfitta per sempre, per<br />

sempre annullata.<br />

L’uomo entrerÖ nella sua definitivitÖ, per sempre sarÖ cosâ.<br />

Solo allora comprenderemo la potenza della risurrezione di Cristo Gesá, solo<br />

allora comprenderemo cosa Cristo ha fatto per noi. Ma anche solo allora<br />

capiremo la nostra stoltezza e insipienza.<br />

Capiremo perchÇ Cristo Gesá avrebbe voluto darci tutta la sua vittoria sulla<br />

morte e sul peccato e noi non abbiamo voluto. Cristo Gesá avrebbe voluto darci<br />

tutta la sua gloria e noi l’abbiamo rifiutata. Cristo Gesá avrebbe voluto elevarci<br />

fino a Dio e noi ci siamo lasciati precipitare nel piá profondo dell’inferno.<br />

La morte, sia fisica, che spirituale, solo Cristo l’ha vinta, solo lui la vincerÖ<br />

nell’ultimo giorno, solo in Lui la vinceremo oggi e nell’ultimo giorno.<br />

Non ci sono altri uomini, non ci sono altre vie, non ci sono altre fedi. L’unico<br />

uomo Å Cristo, l’unica via Å la risurrezione di Cristo Gesá, l’unica fede Å la<br />

Parola del Signore, il suo Santo Vangelo.<br />

Quanti cercano altrove sappiano che non troveranno nulla, perchÇ nulla esiste.<br />

[55]Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?<br />

Questa frase Å tratta dal profeta Osea, ma con una differente applicazione.<br />

Nel profeta Osea la morte viene invocata perchÇ faccia stragi, perchÇ distrugga,<br />

perchÇ semini rovina e lutto sui suoi passi.<br />

Qui invece viene apostrofata per manifestare la sua impotenza, la sua nullitÖ.<br />

La morte che pensava di poter governare tutto il mondo, ora Å spodestata,<br />

ingoiata dalla vittoria di Cristo. Essa che reputava di aver un pungiglione<br />

553

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