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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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[23]Tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe con loro.<br />

In questo versetto Paolo riassume il principio che finora lo ha guidato e che<br />

sempre lo guiderÖ, che lo accompagnerÖ fino agli ultimi istanti della sua opera a<br />

favore del Vangelo di Cristo Gesá.<br />

La sua Å una vita interamente consacrata al Vangelo. Questa Å la veritÖ.<br />

Questa veritÖ Å il fine stesso, lo scopo del suo vivere e del suo operare.<br />

Se lo scopo della sua vita Å questo, altri scopi non esistono; altri scopi non<br />

possono esistere. Possono esistere tuttavia strutture e strumenti perchÇ questo<br />

si possa compiere. ä proprio della struttura e dello strumento la sua relativitÖ, la<br />

sua funzionalitÖ, l’uso che si deve fare di essi.<br />

Vale qui la regola che si osserva per ogni altro strumento. Quando lo strumento<br />

diventa non idoneo, o inutile, quando non Å efficace o non produce cià che uno<br />

si attende, esso viene abbandonato a favore di un altro strumento o di un’altra<br />

struttura capace di produrre il meglio, l’ottimo, se possibile.<br />

La struttura religiosa, la forma esterna, per Paolo Å uno strumento. Se ne serve,<br />

se gli serve; se non gli serve, Å disposto ad abbandonarlo, a disfarsene, pronto<br />

ad assumerne un altro, se questo ha delle garanzie migliori a favore del<br />

Vangelo.<br />

L’abbandono delle sue forme religiose gli consente di poter condividere il<br />

Vangelo con gli altri. Come si puà constatare non si abbandonano delle forme<br />

per assumerne altre e per condividerle; si assumono altre forme ma per<br />

condividere il Vangelo, per diventarne parte con loro.<br />

Qui Å tutta la saggezza di Paolo che deve essere tutta la saggezza del cristiano<br />

e in modo particolare del missionario di Gesá Cristo, che va per il mondo a<br />

predicare la lieta notizia, la buona novella della pace e della salvezza. Il suo fine<br />

deve essere uno solo, come uno solo la meta delle sue fatiche e delle sue<br />

rinunzie: far sâ che egli possa condividere il Vangelo con gli altri, con il maggior<br />

numero, con tutti, se possibile.<br />

Questa libertÖ non Å di tutti; questa libertÖ Å solo dei santi. Sono loro lo<br />

strumento dello Spirito Santo perchÇ la libertÖ del Vangelo conquisti i cuori e li<br />

attragga all’unico Signore, al Salvatore e Redentore della loro vita, Cristo Gesá.<br />

ESORTAZIONE<br />

[24]Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo<br />

conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!<br />

La libertÖ di cui parla Paolo, che diviene in lui, servizio al Vangelo a favore di<br />

tutti, a che cosa serve? Giova un qualcosa a noi? Oppure Å un lavoro che<br />

finisce con la nostra stessa vita?<br />

Tutto il lavoro apostolico si fa, sâ, per gli altri, si lavora perchÇ tutti siano<br />

conquistati al Vangelo, ma bisogna lavorare perchÇ questa Å la via perchÇ noi<br />

conquistiamo un premio eterno, che Å l’ereditÖ di Cristo Gesá, la sua<br />

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