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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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ä preordinata fin dai secoli eterni, o prima di tutti i secoli, perchÇ il Padre nostro<br />

celeste nello stesso istante eterno in cui pensà la creazione dell’uomo, pensà<br />

anche la sua redenzione attraverso questa via misteriosa di sapienza divina e<br />

celeste.<br />

ä preordinata fin dall’eternitÖ, perchÇ in Dio non c’Å il prima e non c’Å il dopo e<br />

da sempre ha visto la sua morte, il dono della sua vita nel suo unico Figlio<br />

unigenito da lui generato prima di tutti i secoli la via e la forma per manifestare<br />

al mondo tutto il suo amore e la sua volontÖ di redimerlo, di salvarlo, di condurlo<br />

nel regno dei cieli.<br />

L’Incarnazione, la croce e la morte di Cristo Gesá nell’annientamento di SÇ<br />

nascono dalla sapienza del Padre, il quale ha pensato la via, oltre la quale<br />

nessuna altra via Å possibile essere pensata, ideata, neanche immaginata, o<br />

fantasticata, di manifestare tutto il suo amore per l’uomo.<br />

[8]Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se<br />

l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.<br />

Dalla contemplazione del mistero di Cristo Gesá come unica via della<br />

manifestazione dell’amore del Padre e dell’amore di Cristo Gesá come unica,<br />

vera, autentica sapienza del Padre, Paolo scende sulla terra.<br />

Sulla terra cosa vede? Tra quanti in questo mondo hanno potere, contano,<br />

perchÇ dominano ed esercitano l’autoritÖ, nessuno ha potuto conoscerla.<br />

PerchÇ Paolo dice: ha potuto conoscerla, e non si Å limitato a dire<br />

semplicemente: non l’ha conosciuta?<br />

La ragione Å una sola: i dominatori di questo mondo non possono conoscere la<br />

sapienza perchÇ il loro cuore Å simile a una pietra; esso Å superbo, arrogante,<br />

presuntuoso, egoista, ricco di se stesso.<br />

Essi non possono essere penetrati dalla sapienza di Dio perchÇ Dio non puà<br />

loro manifestarsi. Ce lo dice Gesá nel Vangelo: “In quel tempo Gesá disse: Ti<br />

benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perchÅ hai tenuto nascoste<br />

queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. SÜ, o Padre,<br />

perchÅ cosÜ Ö piaciuto a te. Tutto mi Ö stato dato dal Padre mio; nessuno<br />

conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e<br />

colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati<br />

e oppressi, e io vi ristorerÄ. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me,<br />

che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio<br />

giogo infatti Ö dolce e il mio carico leggero” (Mt 11,25-30).<br />

ä questo il motivo perchÇ non hanno potuto conoscerla. Essi non sono orientati<br />

verso la ricerca della vera sapienza; il loro spirito Å tutto immerso nel sensibile e<br />

per questo Å nell’impossibilitÖ naturale di poter percepire la voce del Signore.<br />

Loro sono troppo chiusi in se stessi per potersi aprire alla trascendenza, al<br />

divino, per immettere nel loro spirito e nella loro mente qualcosa di diverso che<br />

non sia la materia. E per questo motivo non solo non possono, mai potranno<br />

pervenire alla conoscenza della vera sapienza.<br />

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