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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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imane un cristiano neonato, battezzato, rinato alla vita nuova in Cristo Gesá,<br />

ma rimasto allo stadio infantile. Paolo vede questa situazione nella ComunitÖ di<br />

Corinto e se ne rammarica.<br />

Il suo perà non Å solo un rammarico. Inizia a verificare le cause del mancato<br />

sviluppo, della crescita non effettuata per dare quei saggi e salutari consigli<br />

perchÇ quanto non Å stato fatto si inizi a fare, se si vuole una comunitÖ adulta<br />

nella fede, nella speranza, nella caritÖ.<br />

Per questo occorre iniziare lÖ dove il processo Å stato interrotto e il processo Å<br />

interrotto nella conoscenza della veritÖ di Cristo, prima che di Cristo, Å stato<br />

interrotto nella conoscenza della veritÖ del Vangelo.<br />

C’Å nella comunitÖ di Corinto una crisi veritativa che impedisce ogni crescita<br />

ulteriore, ogni sviluppo di perfezione, ogni cammino di santitÖ. C’Å una crisi che<br />

non consente che si possa divenire perfetti cristiani. Questa crisi Å manifestata<br />

dalla caduta morale che si registra in essa.<br />

[3]perché siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e<br />

discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta<br />

umana?<br />

Per Paolo i Corinzi non solo erano prima non capaci di ascoltare il suo<br />

linguaggio spirituale. Non lo sono neanche ora. ä come se il tempo fosse<br />

passato invano per loro, come se la fede fosse rimasta allo stato di seme. In<br />

loro non solo non si Å sviluppata, non solo non Å diventata un albero adulto, non<br />

solo non ha prodotto frutti di altra fede, quanto sono ancora oggi carnali.<br />

ä come se Cristo fosse un estraneo per loro. Essere carnali infatti significa<br />

pensare secondo la carne, agire secondo la carne, progettare secondo la<br />

carne, relazionarsi agli altri secondo la carne.<br />

Ma essere, agire, operare, relazionarsi secondo la carne significa aver fatto un<br />

passo indietro nella fede. Al momento di passare dalla carne allo spirito c’Å<br />

stato un qualche progresso, cioÅ c’Å stato un transito, o un esodo dalla falsitÖ<br />

del mondo e della carne alla veritÖ di Cristo e del suo Vangelo.<br />

Ora invece i Corinzi sono passati dalla veritÖ di Cristo e del suo Vangelo<br />

nuovamente alla falsitÖ della carne e alle sue concupiscenze e superbia e<br />

questo Å veramente un contro esodo, un essere ritornati nella schiavitá di un<br />

tempo dopo aver gustato la libertÖ dei figli di Dio.<br />

Quanto avviene in questa ComunitÖ cristiana puà avvenire in ogni altra<br />

comunitÖ, se non si progredisce nella fede e se non si cammina di giorno in<br />

giorno nello Spirito del Signore. Una cosa Å certa: se non si progredisce nella<br />

veritÖ del Vangelo, si ritorna sicuramente a vivere secondo la carne.<br />

Che si Å nella carne lo attesta il fatto che i Corinzi si lasciano dominare<br />

dall’invidia e dalla discordia.<br />

La madre della discordia Å l’invidia. Ma quale invidia regna esattamente nella<br />

ComunitÖ di Corinto? ä semplice da individuare.<br />

Nella ComunitÖ di Corinto ognuno vede se stesso al centro dell’universo e vuole<br />

essere lui il primo. Se qualche altro nella ComunitÖ fa qualche cosa di piá<br />

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