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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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non Å la croce di Gesá e il suo calvario sul quale ognuno di noi deve salire per<br />

essere in Cristo sacramento di redenzione per il mondo intero.<br />

Chi vuole reggere una comunitÖ cristiana, chi vuole assumersi una qualsiasi<br />

responsabilitÖ in seno al popolo di Dio deve sapere che il suo intento deve<br />

essere uno solo: formare Cristo nei cuori e formare i cuori in Cristo Gesá. ä<br />

questo l’intento del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; Å questo l’intento<br />

dell’Incarnazione e deve essere questo l’intento del servizio, di ogni servizio in<br />

seno alla Chiesa di Dio.<br />

Fuori di questo unico intento, tutti gli altri sono intenti umani che non possono<br />

esistere in una comunitÖ che Å stata redenta, lavata e salvata nel sangue di<br />

Cristo Gesá versato per ogni uomo sulla croce.<br />

[11]Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente di<br />

Cloe, che vi sono discordie tra voi.<br />

Paolo Å venuto a conoscenza che tra i Corinzi ci sono discordie. Non lo ha<br />

saputo direttamente per rivelazione, da Dio, nÇ per visione in spirito, come<br />

qualche volta avveniva in lui. Lo ha saputo perchÇ alcuni fedeli glielo hanno<br />

rivelato, manifestato.<br />

Egli rivela anche la fonte della sua informazione: la gente di Cloe.<br />

La segnalazione di un errore grave che persiste in una comunitÖ e che la turba<br />

profondamente nella sua essenza non Å delazione, non Å neanche un volere<br />

giudicare i fratelli. Si vede cià che nella comunitÖ non va, si opera un<br />

discernimento partendo dalla veritÖ della fede, si segnala a colui che deve<br />

vigilare su di essa, perchÇ fatta ogni debita ponderazione di cià che Å stato<br />

segnalato, prenda quei provvedimenti di ordine veritativo che sono necessari<br />

affinchÇ la comunitÖ rientri nella purezza della veritÖ, della fede, del Vangelo.<br />

La delazione Å riferire ad un superiore, o a chi ha il governo della comunitÖ, una<br />

cosa per trarne un profitto personale, o per procurare un danno ai fratelli. Essa<br />

nasce sovente dall’invidia, dalla gelosia, a volte dall’odio e dal rancore.<br />

Qui invece non si tratta nÇ di odio, nÇ di gelosia, nÇ di rancore, nÇ di invidia. La<br />

gente di Cloe non puà dirsi una spia della comunitÖ. La comunitÖ si regge sulla<br />

fede, quando la fede viene messa da parte, non Å solo chi la mette da parte che<br />

subisce un danno, ma Å tutta la comunitÖ che viene danneggiata.<br />

Ogni membro della comunitÖ ha il dovere morale di intervenire per riportare la<br />

fede in tutti i suoi membri. Le modalitÖ poi sono da stabilirsi caso per caso. Non<br />

c’Å una norma unica, assoluta di intervento. C’Å invece la necessitÖ impellente<br />

di muoversi perchÇ nella comunitÖ ritorni la retta fede.<br />

Chi deve intervenire nella comunitÖ non puà essere il singolo. ä giusto che<br />

intervenga chi ha autoritÖ su di essa e per questo Å giusto che venga segnalato<br />

il caso a colui che ha il potere di intervenire con quei provvedimenti atti a<br />

togliere l’errore di fede e immettere al suo posto la veritÖ di Cristo con la quale<br />

ogni membro della comunitÖ deve confrontarsi per camminare sempre sulle<br />

orme di Gesá.<br />

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