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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Tutti erano nella condizione di grazia e di veritÖ che avrebbe consentito loro di<br />

poter conquistare la terra e possederla per sempre.<br />

[2]tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare,<br />

Questa universalitÖ di grazia e di veritÖ per Paolo Å simile ad un battesimo. C’Å<br />

una immersione anche per i figli di Israele, anche se il loro battesimo Å<br />

semplicemente figura di quello istituito da Cristo Gesá.<br />

Gli effetti del battesimo di Cristo Gesá sono molto piá sorprendenti che quelli<br />

operati dalla figura al tempo di MosÅ.<br />

Tuttavia c’Å una vera immersione degli Israeliti nel mare e nella nuvola e questa<br />

immersione per loro Å vera salvezza, vera liberazione, autentica redenzione che<br />

Dio opera in loro favore.<br />

[3]tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale,<br />

Nel deserto il Signore accompagnava il suo popolo nutrendolo di un cibo<br />

spirituale, la manna.<br />

Anche qui Å da mettere l’accento sull’universalitÖ di questo nutrimento celeste,<br />

vero e proprio miracolo dell’amore di Dio che ha accompagnato il popolo<br />

dell’Alleanza per circa quarant’anni.<br />

Se non ci fosse stato questo cibo prodigioso, che la Scrittura chiama anche<br />

pane degli Angeli, nessuno, ma veramente nessuno avrebbe potuto sopportare<br />

l’asperitÖ di un deserto inospitale, dove nessun cibo sarebbe stato sufficiente<br />

per sfamare una quantitÖ cosâ ingente di uomini.<br />

[4]tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una<br />

roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo.<br />

Non solo la manna, ma anche l’acqua nel deserto era un dono di Dio. Come la<br />

manna cosâ anche l’acqua era per tutti.<br />

Ancora una volta Paolo tiene a sottolineare che Dio mai nel deserto ha preferito<br />

alcuni a danno degli altri, o escludendo altri. Tutti passarono il mare, tutti erano<br />

sotto l’ombra di Dio, raffigurata dalla nuvola, tutti mangiarono il pane degli<br />

Angeli, o cibo celeste, tutti bevvero la stessa acqua, bevanda spirituale, perchÇ<br />

data da Dio in modo miracoloso.<br />

A differenza del pane di manna, Paolo aggiunge per l’acqua che essa Å<br />

scaturita da una roccia spirituale che sempre li accompagnava e questa roccia<br />

era Cristo Gesá.<br />

L’acqua Å simbolo o figura dello Spirito Santo e l’acqua nuova della vita sgorga<br />

dal costato aperto di Cristo sulla croce, sgorga dal lato destro del nuovo tempio<br />

che Å Cristo Gesá. Con quest’acqua si devono nutrire tutti i figli di Dio.<br />

Paolo vede nei segni prodigiosi che accompagnano i figli di Israele nel deserto<br />

una presenza viva di Cristo. Non Å una presenza giÖ delineata in tutti i suoi tratti<br />

definitivi, ma Å una presenza misteriosa, divina, anticipatrice di tutto cià che il<br />

Signore avrebbe un giorno realizzato e compiuto per mezzo di Cristo Gesá e<br />

del mistero della sua incarnazione.<br />

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