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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Per questo Å piá che giusto che ci si esamini sul come la si mangia e sui<br />

progressi spirituali che ogni Eucaristia produce nel nostro corpo, nella nostra<br />

anima, nel nostro spirito.<br />

[32]quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non<br />

esser condannati insieme con questo mondo.<br />

In questo versetto Paolo ci dice qual Å il fine del giudizio che il Signore opera<br />

sulla nostra vita in relazione al modo con cui noi ci accingiamo a ricevere<br />

l’Eucaristia.<br />

Il giudizio di Dio, finchÇ siamo in vita Å sempre un giudizio di salvezza, di<br />

redenzione; Å un giudizio che serve perchÇ l’uomo prenda coscienza del modo<br />

come si rapporta all’Eucaristia e cambi forma sostanziale di riceverla.<br />

Il giudizio Å di salvezza e per la salvezza, perchÇ l’uomo toccato dal giudizio di<br />

Dio si converta e cosâ non perisca insieme con questo mondo, che Å giÖ<br />

condannato alla perdizione eterna, a causa dei suoi molteplici e infiniti misfatti<br />

contro Dio e contro gli uomini.<br />

Nonostante il nostro grave peccato contro il corpo e il sangue di Cristo Signore,<br />

Dio ha compassione di noi e ci ammonisce per il nostro bene. Vuole la nostra<br />

salvezza e ci giudica con un giudizio di misericordia e di pietÖ perchÇ noi non<br />

periamo nel buio eterno.<br />

Questa Å grande misericordia del Signore. Per questo bisogna che l’uomo<br />

riconosca il bene che il Signore gli fa, lo ringrazi, ma anche prenda coscienza<br />

del male e si emenda con degni frutti di conversione e di penitenza.<br />

Il pensiero espresso in questo versetto Å per noi veritÖ rivelata, quindi fede,<br />

certezza di fede, ma anche manifestazione di tutto l’amore del Signore nei<br />

nostri riguardi.<br />

Non Å facile percepire il giudizio del Signore, occorre un aiuto da parte dello<br />

Spirito Santo, per discernere e sapere quando Å il Signore che interviene nella<br />

nostra vita per la nostra redenzione e salvezza.<br />

Il mezzo piá efficace per conoscere l’agire di Dio nella nostra vita Å senza<br />

dubbio la preghiera. Per essa il cielo si apre e la luce dello Spirito Santo<br />

illumina la nostra coscienza e la mette in grado di compiere un discernimento<br />

secondo veritÖ.<br />

La preghiera da sola non Å sufficiente, se manca la volontÖ di ricevere<br />

l’Eucaristia per vivere tutta la finalitÖ di grazia e di caritÖ contenuta in quel corpo<br />

e in quel sangue. Senza la volontÖ decisa, determinata, orientata a vivere tutto<br />

il significato dell’Eucaristia, neanche ci poniamo il problema della preghiera al<br />

fine di essere illuminati dallo Spirito per discernere ogni giudizio di Dio sulla<br />

nostra persona.<br />

La volontÖ deve essere implicata in questo processo di discernimento; essa<br />

deve volere il raggiungimento della finalitÖ contenuta nell’Eucaristia; deve<br />

muovere il cuore alla preghiera perchÇ lo Spirito Santo illumini la nostra<br />

coscienza a comprendere la vera realtÖ nella quale ci troviamo, al fine di<br />

prendere tutte quelle misure di grazia e di veritÖ e cosâ compiere il cammino<br />

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