PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

creandola. La veritÖ dell’anima Å il perfetto amore di Dio nell’ascolto della sua
voce, nel rispetto della sua volontÖ.
Che un uomo sia idolatra lo si percepisce dall’uso che fa del suo corpo. Ha
sicuramente cambiato Dio chi non rispetta la legge che regola l’uso del suo
corpo. La legge che governa l’uso del suo corpo Å il servizio a Dio e alla sua
volontÖ.
Il corpo non Å stato creato per le passioni, nÇ per la sessualitÖ da viversi senza
legge. La legge della sessualitÖ Å l’amore esclusivo per un solo uomo e per una
sola donna, solo uomo e sola donna che si costituiscono in una unitÖ
inscindibile e inseparabile nel matrimonio.
La fornicazione cosa fa? Rompe questa unitÖ e ne compone altre, molte altre.
Nella fornicazione non c’Å unitÖ vera, c’Å unione passeggera, momentanea,
unione che finisce con l’atto stesso in cui si esercita l’esercizio sessuale del
corpo.
Se in una comunitÖ cristiana si verifica questo Å il segno manifesto, evidente
che essa ha cambiato Dio. Si cerchi e si troverÖ che in essa non c’Å piá la fede
nel Dio con volontÖ, con parola, con statuti e con decreti santi da osservare.
C’Å un Dio senza parola, senza statuti, senza decreti; o se ci sono i decreti e gli
statuti di Dio, questi sono dichiarati senza efficacia, senza senso, non piá
valevoli nÇ per noi nÇ per altri.
Quando si cade nella fornicazione l’uomo perde la veritÖ del suo essere e
necessariamente si incammina su sentieri falsi che lo condurranno alla morte
del suo spirito, della sua volontÖ, della sua anima. Egli non Å piá guidato dalla
ragione, nÇ diretto dalla volontÖ. La sua passione Å il suo motore e la
trasgressione la sua forza che lo spinge di trasgressione in trasgressione verso
una sicura morte prima spirituale, poi, sovente, anche in una morte fisica.
Il corpo non sorretto dall’anima, non fortificato da una volontÖ santa, non
guidato da una mente vera altro non puà fare che consumarsi in una sicura
morte fisica.
Una comunitÖ cristiana, i cui figli vivono nella fornicazione, Å una comunitÖ
condannata anch’essa a sparire come comunitÖ. In essa non c’Å piá lo Spirito
di Dio che la governa, c’Å solo la passione dell’uomo. Della comunitÖ cristiana
resta solo un involucro religioso che non promette nulla di bene, nulla di santo,
perchÇ non c’Å nulla di vero in essa.
[9]Non mettiamo alla prova il Signore, come fecero alcuni di essi, e
caddero vittime dei serpenti.
Si mette alla prova il Signore, quando non si ha fede nella sua parola. Si
vorrebbe che lui intervenisse nella nostra vita con segni evidenti della sua
presenza, con miracoli e prodigi, con una presenza eclatante che non lascia
dubbi sulla veritÖ del suo intervento nella nostra vita.
La prova di Dio Å la sua veritÖ. ä questa l’unica prova che egli dÖ di se stesso.
La sua prova Å la Parola che egli annunzia. Se la si crede, l’uomo entra nella
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