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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Chi Å nello Spirito di Dio deve riconoscere colui che parla nello Spirito di Dio, in<br />

modo particolare chi Å nello Spirito di Dio deve sapere se l’Apostolo del Signore<br />

che parla per tutta la comunitÖ, parla a nome dello Spirito Santo, o in suo<br />

proprio nome, sotto la mozione della sua insipienza o stoltezza.<br />

Se lui non riconosce che l’Apostolo parla nello Spirito del Signore, l’apostolo<br />

non puà riconoscere lui come ispirato dallo Spirito in ordine alla santificazione<br />

della comunitÖ e alla sua edificazione.<br />

Quanto Paolo ha detto Å per l’edificazione della comunitÖ. Colui che parla<br />

perchÇ mosso dallo Spirito deve riconoscere che le norme dettate da Paolo<br />

sono esclusivamente per il bene della comunitÖ e non per il suo male.<br />

Se questo non lo riconosce, l’apostolo Å obbligato a non riconoscere lui come<br />

mosso dallo Spirito; a non riconoscere la sua parola come norma valida per<br />

l’intera comunitÖ.<br />

Deve necessariamente imporgli il silenzio nell’assemblea, perchÇ lui non parla<br />

mosso dallo Spirito, parla perchÇ la sua volontÖ, il suo cuore, il suo sentimento<br />

lo spinge a fare questo.<br />

In tutto cià che egli dice, lo Spirito non Å in lui; la sua Å parola umana e non<br />

divina.<br />

Chi Å veramente mosso dallo Spirito e agisce in suo nome, dallo Spirito Å<br />

sempre illuminato a comprendere la storia particolare nella quale egli vive. Lo<br />

Spirito lo istruisce su ogni cosa e questo perchÇ lui possa svolgere il ministero<br />

della profezia secondo veritÖ, ma anche nella piá alta prudenza mai possibile<br />

ad un uomo.<br />

Lo Spirito gli rivela come agire, come parlare, come comportarsi e questo di<br />

volta in volta; gli manifesta i pensieri segreti dei cuori perchÇ sappia guardarsi<br />

da loro; gli dice chi crede e chi non crede; perchÇ sono venuti e perchÇ se ne<br />

vanno; cosa vogliono e cosa desiderano; quali sono i segreti piá nascosti del<br />

loro cuore.<br />

Paolo dice che se uno non lo conosce, neanche lui lo conoscerÖ. Non puà<br />

conoscerlo perchÇ lo Spirito gli ha detto o gli dice che costui non Å un suo servo<br />

fedele, non Å uno che lui muove perchÇ non si lascia muovere. Tutto quello che<br />

fa, lo fa per finzione.<br />

Tutto questo ci deve convincere sulla necessitÖ di essere sempre nello Spirito<br />

per conoscere sempre lo Spirito del Signore quando parla attraverso gli altri per<br />

accogliere la sua parola, ma anche quando non parla, per disinteressarci di<br />

quanto ci viene detto. Tutto cià che non Å parola dello Spirito di veritÖ non deve<br />

entrare nel nostro cuore, non lo deve turbare. Deve rimanere fuori di noi, perchÇ<br />

tentazione di satana per la nostra rovina eterna.<br />

[39]Dunque, fratelli miei, aspirate alla profezia e, quanto al parlare con il<br />

dono delle lingue, non impeditelo.<br />

ä questo una specie di compendio di quanto finora ha affermato.<br />

I Corinzi possono aspirare ai doni dello Spirito. Sarebbe un controsenso<br />

affermare il contrario. Il dono dello Spirito Å necessario per l’edificazione della<br />

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