PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

immagine da realizzare ed Å quella di Cristo Gesá. La paritÖ negli obblighi
morali tra un uomo e una donna Å perfettissima.
Questo significa che il cristianesimo predicato da Paolo non Å fondato su dei
principi di ordine sociale, bensâ sulla veritÖ di Dio, compresa nella sua
perfezione, tanto da divenire ispirazione per noi, alla luce dello Spirito del
Signore.
[14]perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e
la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i
vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi.
Questo versetto in veritÖ Å di difficile interpretazione. Infatti se si prendono in
senso stretto le parole “viene reso santo”, si deve escludere un passaggio di
santitÖ dalla moglie o dal marito credente alla moglie o al marito non credente.
Allo stesso modo le parole “mentre invece sono santi”, riferite ai figli si deve
escludere ogni dono di grazia per generazione.
La grazia e la santitÖ scendono nei cuori attraverso la predicazione della Parola
di Cristo e l’immersione dell’uomo o della donna nel sacramento del battesimo.
ä il battesimo la sorgente di grazia e di santitÖ che deve inondare il mondo. Ed
Å la predicazione della Parola la fonte dalla quale scaturisce la fede in Cristo
Salvatore dell’uomo e suo Redentore.
Ma sia la fede che il Battesimo sono atti sottoposti alla volontÖ dell’uomo, la
quale deve accogliere la Parola e deve lasciarsi immergere nell’acqua della
rigenerazione e della nuova nascita.
Se dopo aver ascoltato uno rifiuta di credere e anche di lasciarsi battezzare, per
lui la Parola ascoltata diventerÖ parola di condanna e non di salvezza. Ce lo
insegna Gesá nel Vangelo secondo Marco (c.16).
Cosa allora ci vuole insegnare Paolo in questo versetto. Una veritÖ che sta a
fondamento del mistero stesso della Redenzione e della Salvezza.
Con il matrimonio l’uomo e la donna divengono una sola carne, un solo soffio
vitale. I frutti di grazia e di salvezza che produce il coniuge credente hanno
come primo beneficiario il coniuge non credente, in virtá dell’unitÖ che esiste tra
i due. Ma questo non per un’azione intrinseca come se dalla natura dell’uno la
grazia si riversasse sulla natura dell’altro. Questo non Å possibile.
Invece Å da intendersi come un primo atto di fede, anche se informale. ä atto di
fede il fatto che il non credente abbia accolto di rimanere con il coniuge
credente e di rispettarne la fede.
Questa atto di misericordia e di pietÖ Å un vero atto di amore verso Dio e verso
il prossimo che merita una qualche partecipazione alla santitÖ di chi crede.
In questo senso ci viene in aiuto Cristo Gesá il quale dice che colui che darÖ un
solo bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli che credono nel suo nome,
o ad un profeta, o ad un giusto, riceverÖ la ricompensa del profeta, del giusto,
dell’uomo che crede.
La comunione nella grazia nasce da una qualche comunione nella fede e
questo vale anche per i figli, i quali nati da un genitore santo e da un altro che
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