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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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efficace, la croce di Cristo, Å giusto per Paolo che questa parola venga taciuta e<br />

che il mistero della croce venga invece presentato in tutta la sua semplicitÖ, in<br />

quella povertÖ di discorso umano, nel quale perà rifulge tutta la sapienza e la<br />

saggezza di Dio.<br />

Come si puà constatare, ogni qualvolta c’Å il pericolo che Cristo possa in<br />

qualche modo subire un danno spirituale, o di efficacia nella sua opera salvifica<br />

e di redenzione, Paolo insorge, ci mette in guardia contro questi pericoli, ci<br />

suggerisce il suo esempio perchÇ Cristo, la sua veritÖ, la sua croce, la sua<br />

salvezza possano brillare nel mondo senza alcun intralcio che deriva dall’uomo,<br />

o dalla sua parola, o dalle sue opere, o dalla sua sapienza terrena, o da quella<br />

particolare intraprendenza che lo potrebbero spingere a mettere in avanti la sua<br />

opera e non quella di Cristo Signore.<br />

Quanto Paolo dice Å sommamente vero. In realtÖ sovente la croce funge da<br />

strumento per le nostre piccole faccende umane e anche Lui, il Crocifisso, il<br />

Signore dell’uomo, viene usato per fini terreni, di mondo.<br />

Che questo mai accada! Saremmo responsabili di morte eterna dinanzi a Dio,<br />

oltre che di scandalo presso il mondo intero. Colui che Å venuto per vincere il<br />

mondo viene usato perchÇ il mondo entri nel nostro cuore, entri nelle comunitÖ<br />

cristiane, entri dove c’Å la santitÖ di Dio per oscurarla.<br />

[18]La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in<br />

perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio.<br />

Predicare la croce Å stoltezza per il mondo. Il mondo aborrisce dalla croce,<br />

rifiuta la croce, rinnega la croce, combatte la croce.<br />

Tutto cià che fa il mondo, lo fa per abolire la croce. Il mondo Å contro la croce,<br />

perchÇ ha scelto la perdizione come sua via di esistere e di consumare<br />

l’esistenza nel tempo e nell’eternitÖ.<br />

La croce Å qualcosa di inconcepibile per il mondo e per questo Å stoltezza. Se Å<br />

stoltezza bisogna che venga distrutta dalla sapienza carnale, mondana.<br />

Se il mondo considera la croce stoltezza significa che la sua sapienza Å<br />

talmente povera e meschina che non gli consente di vedere la grande luce di<br />

veritÖ e di amore che brilla sul volto del Crocifisso.<br />

La croce invece manifesta tutta la potenza di Dio. Quella di Dio Å una potenza<br />

di amore, di veritÖ, di giustizia, di salvezza, di redenzione.<br />

La potenza di Dio Å l’amore, Å quell’amore che Å capace di lasciarsi annientare<br />

dal mondo al fine di salvare il mondo.<br />

La potenza di Dio Å veritÖ, Å quella veritÖ che sa perseverare sino al proprio<br />

annichilimento perchÇ la gloria a Dio sia data tutta, senza che l’uomo si appropri<br />

veramente di niente di tutto cià che appartiene a Lui.<br />

La potenza di Dio Å giustizia, Å quella giustizia che perdona l’uomo e lo rende<br />

giusto, lo fa suo figlio e in tal senso Å anche potenza di salvezza e di<br />

redenzione. E tutto questo si compie sulla croce, si compie nell’obbedienza di<br />

Cristo, si compie nel suo dono d’amore al Padre perchÇ il peccato venga<br />

cancellato, la morte distrutta, la disobbedienza annientata, la superbia debellata<br />

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