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APPUNTI DI SEMEIOTICA - Istituto Comprensivo "G. Palatucci"

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Giordano Perin; medicina di laboratorio 4: il fegato<br />

possiamo riconoscere:<br />

proteine dell'envelop.<br />

proteine non strutturali.<br />

proteine atte alla replicazione.<br />

esistono almeno 10 ISOTIPI <strong>DI</strong> VIRUS HCV.<br />

Il virus dell'epatite C ha la capacità di infettare anche LINFOCITI <strong>DI</strong> TIPO B, non solo gli<br />

epatociti, e le alterazioni di queste cellule possono divenire tali da portare alla formazione di<br />

LINFOMI NON HODGKIN; studi relativi a questo tipo di complicazione sono stati condotti in<br />

particolare nelle regioni mediterranee, nello specifico:<br />

sembra che sia significativa l'insorgenza di patologie da produzione di CRIOGLOBULINE:<br />

queste si verificano nel 25% dei pazienti malati di HCV.<br />

significativa è anche eventualmente la probabilità di sviluppare dei linfomi per questi<br />

pazienti che presentano delle crioglobuline.<br />

Per motivi non del tutto chiari, in paesi dell'est come il Giappone, LA FREQUENZA <strong>DI</strong> QUESTO<br />

TIPO <strong>DI</strong> COMPLICAZIONE È FONDAMENTALMENTE INESISTENTE, o molto più bassa: si<br />

pensa che le differenze possano associasi nello specifico alla differente dieta che caratterizza le due<br />

popolazioni. La presenza del virus a livello linfocitario può risultare significativa dal punto di vista<br />

pratico: da questo distretto cellulare il virus può andare ad infettare UN FEGATO TRAPIANTATO.<br />

IDENTIFICAZIONE MOLECOLARE E LA PCR:<br />

la PCR può esser utile nella identificazione quantitativa e qualitativa del virus: si tratta di una<br />

reazione che consente di MOLTIPLICARE UN SEGMENTO <strong>DI</strong> GENOMA fino a quanto questo<br />

non diviene visibile. Dal punto di vista pratico:<br />

un doppio filamento di DNA è mantenuto insieme, come noto, principalmente da legami ad<br />

idrogeno tra le diverse basi: per moltiplicare il DNA è necessario anzitutto SEPARARE I<br />

DUE FILAMENTI, si DENATURA QUIN<strong>DI</strong> IL DNA<br />

aumentando la temperatura FINO AD OTTENERE<br />

UNA SEPARAZIONE DEI FILAMENTI.<br />

si intende replicare una specifica zona del genoma, una<br />

regione di particolare interesse, si inseriscono quindi a<br />

questo punto nel campione<br />

PRIMERS frammenti di RNA compatibili con le<br />

sequenze di interesse: queste sequenze aderiscono<br />

al DNA in monofilamento e consentono alla DNA<br />

polimerasi di innescare la propria attività. La<br />

associazione tra il primer e la sequenza avviene<br />

intorno ai 72°C.<br />

si inserisce una DNA POLIMERASI ricavata da<br />

BATTERI TERMOFILICI che lavora anche a<br />

temperature elevate, 72°C.<br />

IL FILAMENTO <strong>DI</strong> DNA VIENE ESTESO a partire<br />

dal primer.<br />

Al termine del primo ciclo il processo viene semplicemente<br />

ripetuto:<br />

AL CICLO SUCCESSIVO vengono prodotti altri<br />

filamenti parzialmente adatti all'uso laboristico:<br />

vengono prodotti due filamenti che contengono<br />

ancora la sequenza completa del DNA virale.<br />

Vengono prodotti i PRIMI DOPPI FILAMENTI<br />

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