01.06.2013 Views

Revista Haemus nr. 30-32 - Libraria pentru toti

Revista Haemus nr. 30-32 - Libraria pentru toti

Revista Haemus nr. 30-32 - Libraria pentru toti

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

fusione di grandi industrie, l’interdipendenza tra produttori e distributori, le<br />

ripercussioni su tutta la società di mercato a livello mondiale, richiedono<br />

che quanti hanno responsabilità decisiva in tutti questi settori abbiano un<br />

acuto senso di responsabilità sulle conseguenze delle attività che dirigono.<br />

<strong>Revista</strong> <strong>Haemus</strong>: Per quanto riguarda la polemica sorta tre anni fa sulle<br />

“radici cristiane dell’Europa” – menzione storica che mancava nel<br />

progetto di Costituzione per l’Europa, V.E. può esprimere il suo parere?<br />

Monsignor Jean-Claude Périsset: Molto si è detto sulla polemica relativa<br />

alle "radici cristiane" del continente Europeo, di cui non si è voluto fare<br />

menzione esplicita nella "Costituzione per l'Europa". Non voglio tornare su<br />

questa vertenza, ma penso che si debba cercare piuttosto ciò che i cristiani si<br />

aspettano da detta Costituzione, per poter esprimere liberamente, tanto<br />

personalmente che in comunità, la loro condizione di discepoli di Cristo. Certo,<br />

mi pare essere almeno un errore nella percezione storica dell'Europa l'assenza<br />

di riferimento esplicito a Dio, e in particolare al cristianesimo, almeno nel<br />

preambolo alla Costituzione, che dà i principi sui quali i popoli - "i cittadini e<br />

gli Stati" dice il testo - che vivono e formano l'Europa fondano la loro comune<br />

appartenenza sociale, culturale, economica e politica.<br />

Più che le dichiarazioni o i testi, però, conta la presenza cristiana nella società<br />

europea; per cui mi rallegro constatare che nel lungo processo di integrazione<br />

dei popoli europei in un ente politico, sociale, economico e culturale coerente,<br />

non v’è questione soltanto di valori materiali e sociali, ma anche culturali e<br />

spirituali. La Costituzione per l'Europa è stata elaborata ed accettata dai<br />

Governi, nella fase di approvazione nei vari Paesi membri dell'Unione Europea<br />

- o per voto in Parlamento o per referendum popolare -, e due Paesi, Francia e<br />

Paesi Bassi, l’hanno respinto per voto popolare. Vediamo che questo processo<br />

di approvazione, e dunque di accettazione da parte dei "cittadini e Stati<br />

europei" - anche se travagliato come un parto difficile - offre a chi vuole<br />

esprimersi l'opportunità di manifestare le proprie attese ed esigenze, in un<br />

dialogo ampio attraverso i mezzi di comunicazione sociale (tra cui anche<br />

Internet), conferenze, libri, ed altri. Pertanto anche i cristiani, cittadini europei,<br />

devono intervenire per far spuntare fiori e frutti dalle radici cristiane del nostro<br />

continente europeo. Per me contano maggiormente gli interventi concreti dei<br />

cristiani nei diversi campi della vita sociale che non le parole sulle radici<br />

cristiane dell'Europa. Per es., grazie ad una mobilitazione concertata di molte<br />

ONG cattoliche, degli episcopati e dei responsabili delle diverse Chiese e<br />

Comunità ecclesiali dell'Europa è stata sconfitta dopo anni di lotta, il 27 aprile<br />

2005, una proposta fatta nel Parlamento del Consiglio d'Europa (ente ben<br />

distinto da quello dell'Unione Europea) per favorire l'eutanasia sotto pretesto di<br />

offrire misure adeguate per l'assistenza alle persone in fin di vita.<br />

121

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!