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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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3. A Francesco Guicciard<strong>in</strong>i 43<br />

studiato a Pisa, fu <strong>in</strong>trodotto nella segreteria granducale da Piero Usimbardi. Dal 1590 al<br />

1604 fu segretario <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong> degli <strong>ambasciatori</strong> Lenzoni, Guicciard<strong>in</strong>i, Conc<strong>in</strong>o, Tarugi.<br />

Risalgono a questi anni i suoi primi tentativi storico-letterari: nel 1594 scrisse la Relazione<br />

dell’oro e argento che portò la flotta dal Perù e Nuova <strong>Spagna</strong> e nel 1600 il Compendio della vita di<br />

Filippo Secondo Re di <strong>Spagna</strong>. Scrisse poi su commissione: Descrizione della America o vero Indie<br />

Occidentali (1604) e Ritratto del re Filippo III e della reg<strong>in</strong>a Margherita sua moglie, del duca di Lerma<br />

e di tutti gli altri consiglieri di Stato, purtroppo andata dispersa. Fu di nuovo segretario del<br />

Guicciard<strong>in</strong>i e di Niccol<strong>in</strong>i a Roma dal 1607 al 1611. Fu giureconsulto nel Collegio fiorent<strong>in</strong>o<br />

e nel 1621 membro del Consiglio dei duecento. Nel 1613 venne nom<strong>in</strong>ato segretario per<br />

gli affari di Siena, delle possessioni, poi della granduchessa Maddalena d’Austria, moglie di<br />

Cosimo II. Nel 1622 il Collegio di balia di Siena gli conferì la cittad<strong>in</strong>anza. Morì nel 1630,<br />

D. Toccafondi Fantappiè, <strong>in</strong> DBI, vol. 37, Roma 1989, pp. 250-253; Del Piazzo, Gli<br />

<strong>ambasciatori</strong>, p. 158; Pans<strong>in</strong>i, Le segreterie, p. XXXVI.<br />

18 Enrique de Guzmán (1540-1607), secondo conte di Olivares, padre di Gaspar de<br />

Guzmán il conte-duca valido di Filippo IV. La carriera politica di don Enrique com<strong>in</strong>ciò con<br />

Filippo II, per conto del quale si recò <strong>in</strong> Francia come ambasciatore straord<strong>in</strong>ario allo scopo<br />

di concertare il matrimonio del re con Isabella di Valois. La sua carriera proseguì qu<strong>in</strong>di<br />

con Filippo III. Venne nom<strong>in</strong>ato nel 1591 vicerè di Sicilia e nel 1595 vicerè di Napoli. Dal<br />

1601 fu membro del consiglio di stato e poi m<strong>in</strong>istro delle f<strong>in</strong>anze. Nel 1582 fu nom<strong>in</strong>ato<br />

ambasciatore di <strong>Spagna</strong> a Roma presso papa Sisto V e fu durante l’ambasciata romana che<br />

nacque suo figlio Gaspar, Elliott, Il miraggio, p. 17; Diccionario, vol. I, pp. 1300-1301;<br />

Pérez Bustamante, Felipe III, ad <strong>in</strong>dicem.<br />

19 Niccolò Castelli (1560-1617), orig<strong>in</strong>ario di Pisa, corrispondente privato del granduca a Milano<br />

dove affiancò i due agenti ufficiali Beccheria e Modesti. A Milano aveva <strong>in</strong> appalto il negozio<br />

del sale ed era molto ben <strong>in</strong>trodotto negli ambienti politici e f<strong>in</strong>anziari milanesi e svizzeri. Dopo<br />

la morte di Modesti e prima che giungesse a Milano il Beccheria, fu la pr<strong>in</strong>cipale fonte di <strong>in</strong>formazioni<br />

a disposizione della cancelleria toscana, soprattutto a livello militare. La sua attività<br />

spionistica non sfuggì al governo spagnolo di Milano che lo fece imprigionare nel maggio 1594,<br />

ma il granduca, protestando energicamente per l’<strong>in</strong>carcerazione di un suo “buono e <strong>in</strong>nocente<br />

vassallo”, riuscì ad ottenere la sua liberazione nell’ottobre dello stesso anno. Prima di andare a<br />

Milano era stato a Roma al servizio di Giacomo Boncompagni, duca di Sora e conte d’Arp<strong>in</strong>o,<br />

e poi maggiordomo di Federico Cesi duca di Acquasparta e Monticelli. Nel 1587 grazie al Cesi<br />

venne ascritto alla cittad<strong>in</strong>anza romana. Rientrato da Milano a Pisa nei primi anni nel ‘600, venne<br />

eletto priore per quattro volte e nel 1604 fu nom<strong>in</strong>ato operaio del duomo, Giddey, Agents,<br />

pp. 263-264; P. Malanima, <strong>in</strong> DBI, vol. 21, Roma 1978, pp. 742-743.<br />

20 Pedro Tellez Girón (1537-1590) primo duca di Ossuna. Il titolo ducale gli venne conferito<br />

da Filippo II nel 1562. Fu vicerè di Napoli dal 1582 al 1586 e più volte ambasciatore<br />

a Roma e <strong>in</strong> Portogallo. Al suo rientro <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong> da Napoli chiese di divenire membro del<br />

consiglio di stato e maggiordomo maggiore del re, ma Filippo II non soddisfò nessuna delle<br />

richieste a causa della sua avanzata età, Diccionario, vol. II, p. 1247.<br />

21 Probabilmente si tratta di Luis Enríquez de Cabrera, terzo duca di Med<strong>in</strong>a de Riosecco,<br />

almirante di Castiglia, il quale sposò nel 1587 Vittoria Colonna (1558-1633). Svolse per<br />

conto di Filippo II attività diplomatica: nel 1577 fu <strong>in</strong>viato come ambasciatore straord<strong>in</strong>ario<br />

<strong>in</strong> corte imperiale per condolersi con Rodolfo della morte del padre. Nel 1584 ricevette<br />

il Toson d’oro. Morì nel 1600, Pérez Bustamante, Felipe II, p. 150; Veronelli, Labrador<br />

Arroyo, Diario, ad <strong>in</strong>dicem.

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