Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

77. A Lorenzo Capponi 559
na vostra, conosciuta da noi per bene adequata a così fatta missione per la
qualità et de’ vostri natali et talenti, che vi rendono capace di ogni impiego
appresso principi et atto ad ogni maneggio publico, vi habbiamo eletto a tal
fi ne accioché come nostro gentilhuomo della camera habbiate quanto prima
a portare le nostre commessioni et di complimento et di negozio al prefato
signor don Giovanni et al conte di Ognat viceré. Vi haveremmo volentieri
conferito la qualità di ambasciatore, se non havesse ostato la considerazione
che le ambascerie si mandano solamente ai principi possessori di stati
liberi, quali non gode il signor don Giovanni, ma nondimeno per esser sua
eccellenza, benché naturale, fi glio di uno de’ maggiori re della cristianità,
vogliamo che non lasciate di andare con accompagnatura et apparato tale
quali ad ambasciatori si converrebbono, in dimostrazione della nostra maggiore
considerazione di esso signor don Giovanni et della nostra somma
osservanza verso la corona cattolica.
Vogliamo però che oltre la vostra famiglia propria, in numero decente di
persone da diverse funzioni, conduchiate ancora con voi quattro o cinque
gentiluomini per vostre camerate a vostra elezzione, et / c. 630v / che speditamente
facciate sbrigare quanto per voi et per essi et per li vostri servitori
sia di bisogno per portarvi a Livorno con ogni sollecitudine ad imbarcarvi
sopra una delle nostre galere, che vi troverete all’ordine.
Con essa vi porterete a Napoli, et se il signor don Giovanni si fosse trasferito
in Sicilia andrete colà a trovarlo, et quando pur anche fosse partito
di colà l’anderete dietro in mare mentre potesse trovarsi ancora per quelle
marine, o per queste altre di qua dell’Italia.
Toccandovi di havere a complire in Napoli, farete quivi capo a Vincenzio
de’ Medici, inviandogli, prima di scendere di galera, la lettera che haverete
per lui del Balì Gondi nostro primo segretario di stato, et ve ne anderete
poi seco anche in casa sua a riposarvi, essendo egli per invitarvi; et facendogli
noi parimente ordinare di spesarvi con la vostra accompagnatura fi no
a che siate o dal signor don Giovanni o dal signor viceré fatto condurre
ad alloggiare in palazzo, conforme a che è di consuetudine et come è stato
praticato in occasione d’altri nostri mandati, serviti però anche di carrozze
di corte, come l’istesso Medici potrà ricordarsi; onde fermerete con esso in
procacciarvi tali onoranze.
Successivamente procurerete l’audienza dal signor don Giovanni, et in
essa, affermando le nostre infi nite obligazioni et la nostra non mai interrotta
osservanza verso la corona cattolica, esporrete che in ordine a quelle
vi habbiamo spedito a sua eccellenza nella sua venuta in Italia, accioché
nell’istesso tempo che sodisfacciamo a questa parte con il motivo dei debiti