Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

43. A Averardo Medici 345
Et perché ci è parso conveniente che anco il granduca, benché di età
minore, comparisca col mezzo di una sua lettera innanzi a sua maestà, sì
come si fece quando si mandò a quella corte il signor don Ottaviano Medici,
farete in nome di sua altezza un complimento particolare con la maestà
sua nel modo che parrà a voi, assicurandole che ella s’alleva con ricordi et
ammaestramenti continui, datigli da madama sua avola et da noi, di dover
essere perpetuamente devotissimo et fedelissimo servitore di quella corona,
conforme agli infi niti obblighi che ne ha questa casa.
Appresso vi si danno lettere per la maestà della regina, per li serenissimi
infanti cardinale 2 a et don Carlo / c. 810r / et donna Maria et per la serenissima
arciduchessa Margherita, et per tutto il consiglio di stato. Et voi
complirete di mano in mano con ciascuno nel modo et nel tempo che a monsignore
arcivescovo et a voi parrà più opportuno, ingegnandovi soprattutto
di acquistare et conservar la confi denza di quelli che vedrete essere i più
favoriti et che hanno maggiore autorità nel governo, come principalmente è
hoggi don Baldassar de Zunica, il quale s’è mostrato sempre amico nostro,
et monsignore arcivescovo, che hebbe in corte cesarea molta domestichezza
seco, se l’è mantenuta anche in Spagna, sì che sarà facile anche a voi di continuar
con esso lui nella medesima amicizia.
Ricordammo a monsignore fi n quando egli andò a quella corte la prima
volta, et hora ricordiamo similmente a voi, di sfuggire tutti gli incontri che
vi potessero sopraggiugnere in materia di richieste di denari, et caso che
qualche ministro ve ne muovesse ragionamento, ingegnatevi di divertirlo
dolcemente et con quella destrezza che saprete usare. Et potrete particolarmente
affermare di sapere che il granduca Cosimo, che sia in cielo, mentre
lasciò noi per tutrici del fi gliuolo ci / c. 810v / fece prohibizione espressa nel
suo testamento di non far prestanze di danari a qualsivoglia principe.
Più tosto havete da procurare che si risquotino i nostri crediti, de’ quali
oltre al ragguaglio che ne havrete da monsignore arcivescovo vi potrà informare
pienamente il capitano Raffaello Romena, che si trova quivi per questo
effetto particolare delle rescussioni, et havendoci servito già molti anni et
sempre fedelmente, merita che voi lo accarezziate, et in questo suo maneggio
gli presterete aiuto et favore ogni volta che egli ne habbia di bisogno et
che da lui ne sarete richiesto.
Circa le visite non habbiamo che ricordarvi, rimettendocene a quello che
intenderete da monsignore, al quale fu già commesso che se il nunzio 3 del
papa non fusse venuto il primo a visitarlo, come altri sono stati soliti di ve-
a Segue «et» cancellato.