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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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11<br />

A Orazio del Monte <strong>in</strong>viato a Livorno<br />

(presso il viceré e la vicereg<strong>in</strong>a di Napoli)<br />

1599 giugno 20<br />

Ferd<strong>in</strong>ando I <strong>in</strong>via Orazio del Monte a Livorno per rendere visita e omaggio al conte di<br />

Lemmos, viceré di Napoli, e alla sua consorte, che sono <strong>in</strong> proc<strong>in</strong>to di transitarvi.<br />

Copia, ASF, Mediceo del pr<strong>in</strong>cipato, f. 2637, P. I, cc. 249r-252r. Su colonne.<br />

A marg<strong>in</strong>e del primo foglio, di altra mano: “Instruttione per il signor Oratio<br />

e m<strong>in</strong>ute di lettere per il signor vice re et vice reg<strong>in</strong>a di Napoli”.<br />

Cfr. lettere, ivi, cc. 252r-256v.<br />

c. 249r / Instruttione a voi, signor Oratio dal Monte 1 , di quanto havete a<br />

far per noi nella vostra gita a Livorno, de’ 20 di giugno 1599.<br />

Compiacendosi li signori conte et contessa di Lemmos, vice re et vice reg<strong>in</strong>a<br />

di Napoli, di toccare a Livorno, per quanto ci viene scritto di Genova,<br />

noi vogliamo, sì come vi habbiamo scritto questa matt<strong>in</strong>a, che con honorata<br />

comitiva di gentilhom<strong>in</strong>i et di cavalieri ve ne andiate subito a Livorno a visitare,<br />

ricevere et servire l’eccellenze loro per nostra parte, et perché messer<br />

Augusto Titio, che è loro familiare anche <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong>, ha trattato con esso loro<br />

per noi <strong>in</strong> Genova, vederete di farlo chiamare subito a parte quando poterete,<br />

per <strong>in</strong>formarvi da lui di tutto quel più che possiate fare per contentare et<br />

gratifi care detti signori <strong>in</strong> questo complimento impostovi da noi, et gli darete<br />

<strong>in</strong> propria mano la lettera che gli scriviamo. Et egli ancora vi <strong>in</strong>formerà,<br />

per conto delle lettere che vi mandiamo con le honoranze di eccellenza, se le<br />

habbiate a presentare o no, perché egli saprà il conserto che haverà accordato<br />

con esso loro per la corrispondenza che ci / c. 249v / vogl<strong>in</strong>o usare.<br />

Ma perché, come vi dirà il governatore nostro di Livorno, voi havete<br />

andare subito scoperte le galere a <strong>in</strong>contrare l’eccellenze loro et a complire<br />

per nostra parte, et all’hora non sarà possibile che habbiate potuto prima<br />

parlare con messer Augusto, voi essequirete nel primo congresso senza dar<br />

lettere et senza fare alcuna mentione di haverle o non haverle, et poi <strong>in</strong><br />

terra, se Augusto vi harà detto di haver fermo con esso loro di rispondere a<br />

noi con serenità o altezza, presenterete le lettere, <strong>in</strong> garbando con la vostra<br />

destrezza di haverle volute presentare con più quiete <strong>in</strong> terra, et se messer<br />

Augusto vi dirà che non ci vogl<strong>in</strong>o rispondere come di sopra, non darete<br />

le lettere <strong>in</strong> modo alcuno né mai direte a nissuno di haverle, et <strong>in</strong> somma

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